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William Wallace e la libertà

Lo scozzese che sfidò la prepotenza del re inglese

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Continua il viaggio tra le personalità rivoluzionarie della storia. Dopo aver raccontato la storia di Emiliano ZapataThomas Sankara Nazario Sauro Eleonora de Fonseca non si può non parlare di William Wallace, che ha ispirato film e canzoni ed è considerato un eroe nazionale in Scozia.

In quel periodo, la Scozia era in tumulto. Dopo la morte della regina Margherita di Scozia, l'unico che vantava qualche diritto alla corona era John Balliol, ma tra incerti e contrari fu deciso di mettere la decisione nelle mani di un giudice supremo. Venne chiamato Edoardo I di Inghilterra.

Le intenzioni di Edoardo erano però altre: si presentò al confine con un grande esercito e dichiarò di essere venuto in veste di re, per sedare dei dissidi in un territorio subalterno del suo regno. In parole povere, minacciò e assoggettò il popolo di Scozia, e scelse Balliol come vassallo.

Vedendosi togliere la libertà del proprio popolo e il titolo di re, Balliol non omaggiò il re e rifiutò la sua proposta. Per questo, le milizie di Edoardo saccheggiarono e bruciarono le città al confine tra Scozia e Inghilterra. Riorganizzati alla bene e meglio, gli scozzesi tentarono di reagire, e furono battuti nella battaglia di Dunbar, nel Lothian. Era il 1296, e in pochi mesi Edoardo assoggettò il regno, depose John Balliol e fece inginocchiare davanti a sé duemila capi scozzesi. In segno di vittoria sottrasse al regno la pietra del destino, una pietra che veniva tramandata da re in re.

Nel frattempo, William Wallace, nato nel 1270, cresceva sotto le cure di due zii sacerdoti: suo padre, cavaliere del Renfrewshire, era stato assassinato durante la guerra. La leggenda vuole che, mentre trasportava dei pesci pescati in un lago, venne fermato da due soldati inglesi, che iniziarono a sbeffeggiarlo e molestarlo. Ne nacque una baruffa, che si concluse con la morte dei soldati e la latitanza di Wallace. Così nacque il mito: Wallace decise di prendere parte alla guerra contro l'invasore.

Si alleò con Andrew De Moray, un nobile che necessitava di un comandante per le sue truppe, e trovò in Wallace il suo uomo. Nonostante l'inferiorità numerica, gli scozzesi vinsero diverse battaglie. Una delle più famose fu quella chiamata di Starling Bridge. Le milizie di Wallace attaccarono l'esercito inglese, in netta superiorità numerica, nei pressi di un ponte di legno. Sorpresi dall'attacco, i diecimila fanti inglesi iniziarono ad arretrare, mentre i cavalieri nelle retrovie spingevano in avanti. La vittoria scozzese fu schiacciante: il ponte crollò, portandosi dietro gran parte dell'esercito e Hugh Cressingham, tesoriere del re Edoardo in Scozia. Era il l'11 Settembre 1297, e un anno dopo Wallace venne nominato a fragor di popolo Guardiano di Scozia. Morey però fu ferito in battaglia, e morì tre mesi dopo. Wallace era solo.

Da quel momento, non potendo contare su un grande alleato, Wallace iniziò a fare affidamento sulla gente del popolo. Aveva la sua base nella Foresta di Selkirk, luogo che gli inglesi non riuscirono a scoprire, nonostante i vari tentativi. Wallace era protetto dai cittadini, che sacrificavano i loro raccolti dandogli fuoco, pur di non lasciare provviste agli inglesi e di rallentarne la marcia. 

Purtroppo però gli inglesi erano in sovrannumero, e vinsero la battaglia di Falkirk, nonostante l'ottimo gioco strategico di Wallace. Il patriota venne costretto dai suoi compagni a lasciare la battaglia per non essere catturato. La sconfitta bruciò duramente per lui, e si arrabbiò ancora di più quando seppe che Robert Bruce, fratellastro di John Balliol, negoziò la pace e si sottomise a Edoardo d'Inghilterra nel 1302. La guerra era finita, ma la ricerca di Wallace continuò.

Venne catturato vicino Glasgow nel 1305, tradito da un cavaliere scozzese al soldo di re Edoardo. Venne condannato a morte e giustiziato dopo un processo farsa, e il 23 agosto fu impiccato, squartato e smembrato, le sue membra furono esposte nelle città più importante del regno. La sua testa fu infilzata su una picca sul London Bridge.

Breve e intensa, la vita di William Wallace è ancora cantata nelle taverne e celebrata dal suo popolo. Non ci si poteva aspettare che una strenua resistenza dal popolo scozzese, fiero e indomito, che tutt'ora chiede a gran voce la sua indipendenza. 

Gli sforzi di William Wallace non potranno mai essere dimenticati, perché sono il sintomo di un'invasione coatta la cui prepotenza fa eco tra le generazioni.

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