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Allergie e intolleranze del Latte. Fa bene, fa male? Quanto berne?

Tutto sul Latte. Differenze tra allergie e intolleranze, da cosa sono scaturite e come fare per stare meglio.

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LATTE: INTOLLERANZE ED ALLERGIE


Introduzione


Molte persone sono allergiche od intolleranti a qualcosa, sia esso un prodotto alimentare, un oggetto, una sostanza o altro ancora. Si ha spesso la tendenza a confondere queste due reazioni del nostro organismo poiché alcuni sintomi sono sovrapponibili.
Poiché negli ultimi due articoli abbiamo parlato di formaggi, ci sentiamo in dovere di approfondire le allergie e le intolleranze connesse a questi alimenti. Stiamo dunque parlando di allergia al latte e di intolleranza alle proteine del latte ed al lattosio.

 

Delucidazioni

Per allergia si intende una reazione esagerata del sistema immunitario, che si scatena in risposta ad un “antigene”: nel caso specifico delle allergie alimentari si parla di allergene. L’allergene viene visto, da parte del nostro organismo, come un elemento estraneo che potrebbe causare un danno; per questo motivo si attiva la risposta immunitaria. Quest’ultima risulta sproporzionata e può sfociare in conseguenze dannose per lo stesso organismo.
L’allergia al latte vaccino è tipica dei primi anni di vita. Le manifestazioni cliniche dell'allergia al latte compaiono da pochi minuti a poche ore dopo il consumo dell'alimento o dei suoi derivati e comprendono problemi digestivi, vomito, orticaria e difficoltà a respirare (dispnea); raramente l'allergia al latte provoca una reazione particolarmente grave e violenta detta anafilassi. La sintomatologia precoce è data appunto da dispnea, vomito ed orticaria, mentre sintomi come diarrea, coliche addominali, sangue nelle feci, eruzioni cutanee pruriginose, tosse e lacrimazione eccessiva, hanno un'insorgenza più tardiva. I bambini allergici al latte vaccino hanno maggiori probabilità di sviluppare altre forme allergiche, come quella alle uova, alla soia e alle arachidi o la febbre da fieno (una forma di rinite allergica scatenata dal contatto con i pollini delle graminacee, i peli degli animali domestici o altre sostanze).
Per quanto riguarda le intolleranze alimentari, all’opposto, il sistema immunitario non viene coinvolto. In questa situazione l’organismo ha semplicemente difficoltà a digerire correttamente l’alimento e si “ribella” causando tipici sintomi, tra cui in prevalenza: diarrea, flatulenza, dolore e distensione addominale.
Il latte e i derivati sono costituiti da tre principali gruppi di proteine, ovvero le caseine, le sieroproteine, le lipoproteine di membrana. Le caseine rappresentano la principale causa di intolleranza alle proteine del latte e possono provocare disturbi gastrointestinali, respiratori o cutanei, che possono evidenziarsi qualunque sia la dose assunta.
Un’intolleranza strettamente legata ai prodotti a base di latte è quella al lattosio. Il lattosio è il tipico zucchero del latte che si trova anche nei formaggi freschi, per cui chi è intollerante al lattosio non può bere latte, mangiare formaggi freschi e alimenti fatti col latte. In verità anche lo yogurt contiene una piccola quantità di lattosio, ma i fermenti lattici presenti in esso ci aiutano a digerirlo; nei formaggi semi stagionati e stagionati, invece, la quantità è praticamente nulla. Questa è una intolleranza di tipo enzimatico poiché si basa sulla carenza dell’enzima deputato alla digestione del lattosio, la lattasi. I soggetti intolleranti al lattosio, assumendolo, lo fanno depositare nel colon dove viene fermentato dalla flora batterica fisiologica attivando la sintomatologia.

Suggerimenti


Come tutti i soggetti che possiedono un’allergia già sapranno, per evitare le reazioni allergiche, l’unica soluzione possibile è la dieta di esclusione, ovvero evitare completamente tutti i prodotti contenenti l’allergene. Il latte di altri animali, come quello di capra, pecora o bufala, non può essere assunto da chi soffre di allergia al latte vaccino, a causa di un fenomeno chiamato cross-reattività. Per l’alimentazione dei neonati sono state studiate specifiche formulazioni di latti ipoallergenici.
Gli intolleranti, invece, potranno continuare ad assumere il prodotto a cui sono intolleranti, ma a piccole dosi e preferibilmente con piccoli periodi di astensione totale, in modo da lasciare il tempo agli enzimi digestivi specifici di rigenerarsi. Chi non beve da un po’ di tempo il latte (più di un mese) avrà problemi a digerirlo, quindi nel caso voglia riprendere ad assumerlo dovrà berne piccole quantità fino ad arrivare alla dose normale senza avere effetti collaterali.

A cura di:
Maria Giovanna Carla Cassina
Dottoressa in Alimentazione e Nutrizione Umana
giovanna.cassina@healthy-italia.it

Angelo Viticchiè
Dottore in Alimentazione e Nutrizione Umana
angelo.viticchie@healthy-italia.it

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