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Il Pompelmo

Informazioni nutrizionali, quando mangiarlo, possibili interazioni con farmaci.

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IL POMPELMO

 

Per quanto sia spesso utilizzato all’interno di Cocktails tipicamente estivi, il Pompelmo (Citrus paradisi) è un agrume tipico del periodo invernale. Originario dell’America, si è diffuso ormai da tempo nei paesi mediterranei, in Italia specialmente nella Regione Sicilia. 
Con sembianze molto simili all’arancia, presenta un gusto aspro e pungente, tipico del frutto stesso. Tra le molteplici varianti presenti in natura, la più commercializzata è il cosiddetto “Pompelmo Rosa”, il quale ha una buccia più sottile ed un sapore più dolce e delicato rispetto alle altre varietà, motivo per il quale viene preferito dai consumatori.
Il pompelmo può essere consumato come frutto a fine pasto, come spuntino, sotto forma di succo o come ingrediente in moltissime ricette.

 

Etichetta Nutrizionale

Vediamo insieme le caratteristiche nutrizionali contenute mediamente nel Pompelmo secondo la banca dati IEO.

 

Valori Nutrizionali Per 100g Per porzione (150g) LARN*
Valore energetico: kcal
                              kJ
32
137
48
206
2000
8380
Proteine (g) 0,6 0,9 75
Carboidrati (g)
di cui zuccheri (g)
7,7
7,7
11,5
11,5
290
70
Grassi (g) 0,1 0,15 65
Fibra (g) 1,6 2,4 25
Acqua (g) 91,4 137,1 2000
Colesterolo (mg) 0 0 250
Sodio (mg) 0 0 1500
Calcio (mg) 11 16,5 1000
Potassio (mg) 129 193,5 3900
Fosforo (mg) 9 13,5 700
Vitamina C (mg) 38 57 105

 


* Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia per la popolazione italiana

Si può notare come questo alimento risulti ipocalorico in quanto costituito per il 91,4% da acqua e per il 7,7% da zuccheri e contiene una elevata quantità di Vitamina C (circa il 50% del LARN per porzione).

Consigli utili

Essendo ipocalorico è da preferire rispetto ad altri frutti e, soprattutto in questo periodo invernale, il suo elevato quantitativo di vitamina C ci permette di aumentare le nostre difese immunitarie (se nell’arco dell’intera giornata ne assumiamo una quantità superiore rispetto ai LARN) e di contrastare i radicali liberi. 
Studi scientifici sui topi, non confermati sull’uomo, attribuiscono un effetto ipocolesterolemizzante, ipotrigliceridemizzante ed ipoglicemizzante al pompelmo, più precisamente alla naringenina, un flavonoide, contenuto in esso. Uno studio sull'uomo (Fujioka K. et al: The Effects of Grapefruit on Weight and Insulin Resistance: Relationship to the Metabolic Syndrome. JMF 2006) afferma che il pompelmo è in grado di favorire la perdita di peso e di migliorare la resistenza insulinica ed i parametri della sindrome metabolica.

Sebbene il pompelmo vanti numerose proprietà benefiche ci sembra opportuno focalizzare l’attenzione del lettore sulle possibili interferenze di questo frutto con alcuni farmaci.
Era il 12 dicembre 1989 quando il gruppo di studio capeggiato da Bailey pubblicò l’articolo “Ethanol enhances the hemodynamic effects of felodipine” in cui veniva dichiarata la possibile interazione del pompelmo con il farmaco utilizzato nella sperimentazione. Da allora numerosissimi team hanno effettuato studi volti a confermare l’interazione farmaci-pompelmo.
La naringina (di cui abbiamo elencato gli effetti positivi poche righe sopra) causa la riduzione degli enzimi cosiddetti CYP3A, presenti a livello del fegato, che l’organismo utilizza per metabolizzare alcuni farmaci.
Nell’ultima ricerca pubblicata da Bailey “Grapefruit-medication interaction: forbidden fruit or avoidable consequence?” si sottolinea come ben 43 farmaci possano subire l’interferenza di questo frutto. In particolar modo tali prescrizioni, per patologie anche gravi, vengono rivolte a  persone di età superiore ai 45 anni. In elenco vi sono: chemioterapici, antibiotici, immunosoppressori, statine, antipertensivi, moltissimi principi attivi che agiscono sul sistema cardiovascolare e bloccanti del canale del calcio.
Esistono comunque altre classi di farmaci che, non mostrando questo genere di influenza reciproca, possono essere tranquillamente utilizzati come terapia alternativa in quei pazienti che manifestano un alto rischio d’interazione farmacologica: ovviamente ciò non toglie la possibilità da parte dei soggetti di escludere temporaneamente il proprio consumo di pompelmo a favore di altri frutti.

Lo scopo di questo articolo non è quello di generare inutili allarmismi (in quanto i dati non sono ancora definitivi), ma quello di far prendere coscienza ai Nostri lettori di un dato, a nostro avviso, molto importante per la loro salute: consigliamo quindi di sentire il parere del proprio medico se siete dei grandi consumatori di pompelmo e assumete dei farmaci.

 

Contatti

Per qualsiasi domanda, informazione aggiuntiva o esigenza, vi invitiamo a contattarci tramite email premendo il tasto a forma di telefono in cima all'articolo.

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