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Pd: rivedere regole appalti

Convegno democratico a Roma su riforma codice lavori pubblici

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Ci sono certi codici –  parliamo di raccolte di norme, naturalmente –  che sono vecchi di decenni e decenni. E vanno ancora benone. Per esempio le due colonne su cui si poggia l’ordinamento giudiziario del nostro Paese: il codice civile, entrato in vigore nel 1942 come versione aggiornata di quello del 1865; e il codice penale, che è stato emanato nel 1930 (piena età fascista) ma non è altro che una forma emendata del codice di Giuseppe Zanardelli, assai più antico, in quanto risalente al 1889.

E poi ci sono altri codici, molto più recenti eppure molto più imperfetti. E che necessitano, urgentemente, di revisioni. Il codice di regolamentazione degli appalti, per esempio. A meno di dieci anni dalla sua entrata in vigore (datata, appunto, 1 luglio 2006), Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, auspica che si possa rivedere e correggere.

E con lui una buona fetta del Pd, che sul tema ha organizzato un convegno  a Roma dal titolo “La riforma del codice degli appalti: profili anticorruzione”.Per il magistrato quello degli appalti è “un codice giovane, ma che ha già dimostrato tutta la sua inadeguatezza. E quindi mi pare che bene abbia fatto il governo a formulare un disegno di legge che va nella direzione di riformarlo”. 

Le voci del Pd e del governo. Luigi Zanda, capogruppo democratico al Senato, ha dichiarato che “il tema del sistema degli appalti non può essere disgiunto da quello della decadenza dello Stato e delle sue strutture amministrative”. Per Riccardo Nencini, viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, “la riforma del codice degli appalti è politica e non ingegneristica, perché in definitiva è quel codice a stabilire la data di inizio e di fine dei lavori”. Dal Senato come Zanda e Nencini, eccettuata Raffaella Mariani (Commissione Ambiente e Lavori Pubblici),  venivano anche gli altri esponenti democratici presenti ai lavori, e cioè Stefano Esposito, Marco Filippi e Angelica Saggese. Oltre a Cantone, partecipavano invece al convegno in qualità di "tecnici" l'ex ministro della Giustizia Paola Severino e Fabrizio Palenzona, presidente dell’Assoaeroporti.

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