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'Caso Kazakistan', Emma Bonino: «Qualcuno dovrà dire "Sì, sono stato io"»

Il ministro degli Esteri esclude le proprie dimissioni

a cura della redazione
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Il ministro degli Esteri Emma Bonino respinge con forza l'ipotesi di dimissioni per il 'caso Kazakistan'. Lo fa in due interviste con Repubblica e Messaggeroe nelle quali afferma di aver subito avvisato il ministro Alfano (Giustizia).

«Sono ben consapevole della gravità di questa vicenda e della pessima figura fatta dall'Italia, e non a caso dalla notte del 31 maggio, da quando ne sono venuta a conoscenza, quasi non mi sono occupata d'altro. Tutto quello che posso fare io lo farò. Qualcuno dovrà pagare, dovrà dire davanti all'opinione pubblica: si sono stato io. Quando ho saputo di questa storia quella poveretta era già in Kazakistan, non sarebbe servito a nulla un gesto politico di quel tipo».

Secondo la Bonino i ministri a livello politico non erano stati informati: «Non c'è traccia di un coinvolgimento del livello 'politico' in questa storia. Evidentemente la pressione da parte del Kazakhstan è stata fortissima, ma si è scaricata ai livelli più bassi. Può darsi che abbiano approfittato del vuoto di potere al vertice degli apparati prima del 31 maggio».

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