Fino ad oggi Grillo ha promosso e promesso la Luna ed altri Pianeti forte del patto con i cittadini di non scendere a compromessi con nessun partito. Un patto strategicamente necessario se non hai il 51% e se vuoi scaricare ad altri l'incapacità o l'impossibilità di far diventare fatti le tante parole dette nelle piazze virtuali e reali. Nel giro di 24 ore un partito, il PD, ha messo per Decreto ciò che il Movimento Cinque Stelle dichiarava di voler fare da due anni e ci riferiamo all'abolizione dei rimborsi elettorali. Anzi, è andato oltre, mentre i Cinque Stelle hanno optato per una soluzione temporanea e non vincolante, il Partito Democratico ha agito, nel solco dell'ordinaria attività parlamentare alla quale sono stati delegati, per mezzo di una legge che sarà vincolante per tutti, volenti e nolenti. Le difficoltà, come sappiamo, non arrivano mai sole e spesso le vittime contribuiscono ad alimentarle. Così, mentre il PD prende confidenza con un rigenerato feeling con la sua base elettorale, il duo Grillo & Casaleggio non trova niente di meglio che flirtare con un movimento, quello dei forconi, che è il principale antagonista del M5S visto che pescano entrambi dallo stesso stagno di esasperazione, rabbia e populismo. Morale della favola la base elettorale dei Cinque Stelle questa volta si è seriamente spaccata tra chi rimprovera a Grillo di aver oltrepassato il limite amoreggiando con un movimento dichiaratamente xenofobo e di estrema destra e chi ritiene salvifico l'aver trovato compagni di merende cotanto altolocati ed aristocratici. Proprio dalla parte “destra” del movimento pentastellato si alzano anche gli apprezzamenti per l'attività più dinamica dei forconi rispetto ad un criticato moderatismo fatto solo di parole dei grillini, buoni, per dirla a parole loro, a fare i leoni dietro un monitor ma che si rivelano conigli inadeguati per le piazze. Eppure proprio al termine del Terzo (originale) V Day qualche illuminato si sforzava di far capire ai più svogliati che i grillini erano cresciuti, erano maturati e che le esternazioni provocatorie di Grillo lasciavano il passo alle proposte politiche di parlamentari seri, onesti e muniti di neuroni laici e non vestiti della dottrina di Grillology. Non sappiamo se i più svogliati e scettici si siano redenti ma proviamo ad immedesimarci nell'attivista o parlamentare che poi deve scendere nelle piazze, deve allestire gazebo e deve chiedere un voto per le prossime elezioni, siano esse europee, regionali o comunali. L'attivista deve essere bravo a rispondere alle questioni ed alle priorità che il cittadino gli pone all'attenzione, in questo compito l'attivista non è lanciato allo sbaraglio ma è coadiuvato da un “vademecum” dinamico dove trovare, senza pena di essere smentiti, tutte le versioni originali delle soluzioni da offrire alla cittadinanza. Questo infallibile vangelo è il blog di Beppe Grillo. Ora provate ad aprire, potete farlo in un giorno qualsiasi ed a qualsiasi ora, la pagina del blog, a naso troverete un post contro il giornalista di turno, un post contro Napolitano, un post contro Letta, un post contro la Boldrini ed un paio contro Renzi. Ora, con tutto il rispetto per i suddetti, nessuno di questi riempie gli incubi degli italiani costretti ad avere interesse per cose molto più dense e reali ma l'attivista, interrogato incessantemente su questioni drammaticamente reali e prioritarie, per non correre il rischio di dire eresie, è costretto a dimostrare, suo malgrado, che per contrastare la disoccupazione basterebbe smettere di leggere certi giornalisti non allineati mentre per avere salari più dignitosi basterebbe prendersela un paio di volte al giorno con i bermuda della Naj Oleari che Renzi indossava quando aveva sedici anni. Altra soluzione sarebbe la scelta serafica di Crimi di dormirci sopra ed aspettare che passi un'altra noiosa giornata ma in entrambi i casi, la credibilità del Movimento Cinque Stelle cozza con la realtà come il Titanic cozza contro l'iceberg. Il finale, nonostante la prosopopea fatta al varo della nave, è a tutti noto.