Ci prepariamo a celebrare i 50 anni della scomparsa di Totò, ovvero Antonio de Curtis, e qui anticipo delle sottolineature che sviluppero' nel 2017, ma che già da settembre/ottobre di quest'anno si inizieranno senz'altro a discutere seriamente.
Un personaggio complesso. Un attore mai attore sul senso tout court del termine, ma personaggio che recita la vita. O meglio che lascia che la vita si rappresenti nella sua sfaccettatura, con le maschere e con gli specchi.
Non c'è l'umorismo filosofico pirandelliano nel suo dire e nel suo essere come umorismo di sorrisi vani. L'umorismo nella ironia tragica del quotidiano, cfr. anche Petrolini, vivere è già oltre il riso - sorriso, ma è anche consapevolezza del senso inquieto del vivere.
Intorno alla figura di Totò, al personaggio Totò, ci sono dimensioni teatrali, letterarie e chiaramente cinematografiche. Ma Totò nasce nella letteratura. Ovvero nei linguaggi e nella gestualità di un pirandelliano modello in cui sembra incrociare Ionesco e Kafka. O meglio l'assurdo e l'enigma...Continua a leggere...