Alla buonora, si potrebbe commentare. Dopo le ripetute segnalazioni dell'On. Michele Anzaldi, Deputato di Italia Viva nonché Segretario della Vigilanza Rai, e dopo la richiesta di dimissioni dell'interessata da parte del Consigliere di Amministrazione Rai in quota FdI Giampaolo Rossi, finalmente anche altri partiti si sono resi conto della questione Claudia Mazzola, Capo Ufficio Stampa Rai e nominata da Virginia Raggi Presidente dell'Auditorium di Roma. Un doppio incarico, quello della Mazzola, che ha oggi trovato l'opposizione dei senatori azzurri Maurizio Gasparri e Renato Schifani, e dell'On. Massimiliano Capitanio, deputato del Carroccio e anch'egli segretario della Vigilanza Rai.
Gasparri, Schifani e Capitanio, in due differenti comunicati stampa, chiedono chiarezza ai vertici Rai nonché un passo indietro da parte di Claudia Mazzola. L'On. Anzaldi, che per primo - come abbiamo ampiamente divulgato anche noi in vari reportage - ha sollevato la questione, risponde "a stretto giro di posta" ai tre parlamentari del Centrodestra, così come aveva commentato la presa di posizione di Rossi.
Il Deputato renziano dichiara infatti in un comunicato: "Invece di presentare solo interrogazioni sul doppio incarico palesemente incompatibile di Claudia Mazzola, a capo dell’ufficio stampa Ra e da poco nominata dalla sindaca Raggi presidente dell’Auditorium di Roma, Lega e Forza Italia hanno una strada probabilmente più veloce per scongiurare il rischio di un danno erariale a carico dei cittadini: chiedere ai consiglieri che hanno votato in Cda, Foa e De Biasio, di porre formalmente la questione in consiglio".
E illustra: "Insieme al consigliere di Fdi Rossi e al consigliere eletto dai dipendenti Laganà avrebbero la maggioranza per dare un indirizzo chiaro all’azienda e all’amministratore delegato Salini, che non potrebbe certamente ignorare un’indicazione della maggioranza dei consiglieri. E’ evidente che il capo ufficio stampa Rai non può essere un incarico a mezzo servizio, come peraltro ha detto la stessa Rai giustificando il ricorso anche a società esterne per la comunicazione. Se Il Cda non interviene, Lega, Fi e Fdi presentino un esposto alla Corte dei Conti, come farà il sottoscritto".