L’editorialista dell’oroscopo.
Anzi, la contro-editorialista. Da tempo su Tv Sorrisi & Canzoni la pagina che in altri periodici è occupata da Bustine di Minerva, Vetri soffiati e altre rubriche di opinione/riflessione è tenuta da lei, Susanna Schimperna, con le sue previsioni astrologiche per la settimana. Negli ultimi anni, lo ammetto sinceramente, molte delle sue stellette rosse, quelle delle giornate super, mi hanno aiutato a guardare con fiducia al futuro.
Probabilmente volgersi con attenzione all’oroscopo dipende pur sempre dal livello di considerazione che si ha di sé, che ci porta in modo naturale ad immedesimarci nel segno zodiacale che ci è associato, quasi fosse una bandiera astrale. Vogliamo bene al nostro segno, al nostro cielo, quasi quanto vogliamo bene a noi stessi. Ma, nel caso specifico, forse c’è anche il fascino di farci guidare in un profilo-destino sempre cangiante, di settimana in settimana, da una penna che non sembra quella di un’astrologa tout court, e che però quel destino sa sviscerare e divulgare con la stessa brillantezza che un giornalista di economia possiede rispetto ad un economista di professione. Per la Schimperna l’astrologia è ad un tempo esercitazione critica sulle configurazioni capricciose del fato e svago intellettuale: niente dilettantismo, naturalmente, ma una competenza che utilizza consumati toni da amatrice. E a noi piace seguirla, come seguiremmo il grande amico che sa tutto di un hobby ed è anche in grado di farci imparare qualcosa, di esso.
Susanna, perché in un mondo sostanzialmente razionalista e ipertecnologico come il nostro l’astrologia ha ancora la sua importanza?
Contesto l’affermazione che il mondo sia razionalista. Quale mondo? Rischiamo di saltare in aria per gli attentati dei fanatici musulmani e papa Francesco raduna ovunque vada folle oceaniche di persone in lacrime. Per non parlare dell’atteggiamento fideistico che molti hanno nei confronti delle più strane tecniche di guarigione, ma anche della scienza, che si tratti di medicina o di scienza dell’economia (“Scienze economiche” è proprio il nome di una facoltà). No, non abbiamo un approccio razionale al mondo, e il problema vero è che non ne siamo affatto consapevoli, quindi mischiamo i piani e ci arrocchiamo su posizioni o sbagliate o che danno conto della realtà solo parzialmente o che sono destinate ad essere superate da nuove conoscenze. L’unica razionalità sarebbe un atteggiamento di sana disponibilità e ricettività a tutto ciò che ancora non capiamo eppure esiste. Per quanto riguarda la domanda sull’astrologia, è evidente che nulla ha ancora fornito una risposta alle grandi domande della nostra esistenza, che riguardano il perché siamo qui, il come fare a soffrire meno, il perché ci accade ciò che ci accade, e il cosa sarà di noi una volta morti. Finché la scienza non potrà dirci nulla in merito, la porta è aperta a qualunque suggestione, teoria, tentativo di spiegazione. Auspicabilmente, un giorno potremo riunire tutte le conoscenze, e allora certe distinzioni non ci saranno più. Ma ecco, è un’ipotesi anche questa.
Amore, salute, lavoro e fortuna: le quattro categorie canoniche della previsione astrologica. Sono sempre state queste?
No, perché a lungo lo studio degli astri quali elementi capaci di guidare gli eventi terrestri escludeva quelli che oggi chiamiamo “oroscopi personali”. Si cercava di predire cosa sarebbe accaduto ai re, ai paesi da loro governati. I destini dei singoli non meritavano questo tipo di studi, anzi, in proposito c’erano divieti precisi. (Dunque, si potrebbe dire, l’astrologia è un po’ come l’enigmistica: accanto ad un’astrologia “classica”, per élite, se ne è sviluppata una popolare, a consumo delle masse, ndr.)
Perché le previsioni astrologiche sono quasi sempre a breve termine (giornaliere o settimanali), a medio termine (mensili, come quelle che sviluppi per Astrella, o plurimestrali) e a lungo termine (annuali), ma raramente o quasi mai a lunghissimo termine (pluriennali)?
E chi vorrebbe sentirle? E chi vorrebbe pubblicarle? E chi vorrebbe leggerle, soprattutto. Se al mattino guardi o ascolti quello che dice l’oroscopo, a meno che non resti colpito particolarmente perché ci sono affermazioni molto precise e inusuali, dopo qualche l’ora hai già dimenticato tutto. È un po’ un gioco. E poi sarebbe tristissimo sapere di dover aspettare, che so, il 2022, per avere un’estate davvero magnifica. Angosciante, più che tristissimo.
Fammi fare un po’ il Gastone: al di là delle congiunture e degli aspetti anche umorali che incidono sui vari segni, tendenzialmente si può dire che, all’interno dello zodiaco, esiste un segno più incline alle esperienze positive e un altro che tende invece in modo più “spiccato” a cacciarsi nei guai?
È un po’ più complicato di così. Ci sono segni che tendenzialmente si cacciano nei guai con più facilità degli altri (Acquario, Pesci), ma poi ne escono pure con altrettanta naturalezza, grazie a colpi di estro o proprio di fortuna. Ci sono segni che sembrano più colpiti dalla sorte (Scorpione), o che si complicano la vita da soli (Capricorno), o che sembrano avere esperienze negative perché le percepiscono come tali (Cancro). Quello che ho detto è una grande e sfacciatissima semplificazione, ma… è straordinario quanto alla fine l’appartenenza a un segno dia indicazioni valide, al punto di risuonare netta come una nota musicale.
No, niente paura, Susanna: continua pure a semplificare. I segni che, come hai detto tu stessa, vivono nelle complicazioni (e, da Ariete, mi ci metto anch'io), continueranno ad essertene grati.

