Cari lettori,
desideriamo portare avanti il progetto di questo grande attore italiano, Francesco Nuti, che in questa intervista ci svela sogni e aneddoti, insieme al fratello Giovanni!
PROGETTO DI UN SOGNO DI FRANCESCO NUTI Regia: Sergio Castellitto Soggetto e sceneggiatura: Francesco Nuti Interpreti: Sergio Castellitto (Lupo), Massimo Ceccherini (Max), Penélope Cruz (Olga), Anna Galiena (Mafalda), Luca Zingaretti (Colonnello Da Leo), Ricky Tognazzi (Don Raffaele). Colonna sonora: Giovanni Nuti, arrangiamenti di Marco Baracchino Produzione: Chi Non Rischia Non Rosica (CNRNR production) La trama: E’ la storia di Lupo e Max, due fratelli, anzi due fratellastri, stesso padre, due madri diverse, e di Olga, compagna di Lupo.
Olga è una donna bella e spregiudicata che costringerà Lupo a cambiare il proprio futuro, a rischiare di perdere la libertà per non perdere l’amore. Lupo, Max e Olga sono tre ladri. Lupo sta cercando di cambiare rotta, di rifarsi una vita normale, dopo una carriera criminale ha aperto un ristorante, di cui è proprietario e cuoco, insieme a Rashdì il cuoco in seconda, Spadino il cameriere e dove costringe a lavorare tutti i giorni il fratello Max. Max è instabile, arrogante, volubile, passa da uno psicanalista all’altro, beve, fuma, passa il tempo con le puttane, ma soprattutto, nonostante le promesse, ogni tanto cerca di mettere a segno qualche piccola rapina, che sistematicamente Lupo tampona, tirando fuori dai guai il fratello – e sé stesso - sempre per il rotto della cuffia... Ricordiamo i festeggiamenti del suo compleanno, grazie allo spettacolo andato in scena al Mandela forum e organizzato da Carlo Conti, Leonardo Pieraccioni, Giorgio Panariello e Marco Masini per celebrare l'amico regista, che ha visto settemila spettatori al palazzetto, testimoni di un augurio scaturito dal cuore, non smette di "sognare"... un film diretto da Sergio Castellitto!
Francesco Nuti, per tutti "Cecco", nasce a Prato il 17 maggio 1955 sotto il segno zodiacale del Toro, è un attore, regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e paroliere italiano. Inizia la propria carriera artistica quando è ancora studente, recitando, come attore dilettante, diversi monologhi da lui stesso scritti, proseguendo anche dopo essere stato assunto come operaio in un'industria tessile di Prato. Verso la fine degli anni settanta, Nuti diviene membro del trio cabarettistico dei Giancattivi, gruppo già composto da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci, in sostituzione di Antonio Catalano (il quale era già entrato nel gruppo come sostituto di Franco di Francescantonio, a sua volta sostituto dell'originario componente del trio Paolo Nativi).
In quegli anni, i Giancattivi partecipano a trasmissioni televisive di grande successo come Black Out e Non stop. Il trio, sotto la regia dello stesso Benvenuti, compie il suo esordio cinematografico nel 1981, con il film Ad ovest di Paperino che ripropone parte del repertorio storico del gruppo. Nel 1982, Nuti abbandona il trio ed inizia la carriera solista prendendo parte, in veste di sceneggiatore ed interprete protagonista, ad alcuni film diretti da Maurizio Ponzi: Madonna che silenzio c'è stasera (1982), Io, Chiara e lo Scuro (1983) e Son contento (1983), che gli danno una certa notorietà, in particolare il ruolo di Francesco Piccioli, presente nella seconda delle tre pellicole, con cui si aggiudica il David di Donatello ed il Nastro d'Argento come migliore attore protagonista. Intanto la città di Prato renderà omaggio a Francesco Nuti. A seguito di un incontro fra il nuovo presidente del Metastasio, Massimo Bressan, l’assessore Simone Mangani, Giovanni Nuti e l’attore e cantante pratese, Nicola Pecci, è stato trovato l’accordo per mandare in scena a metà dicembre al Metastasio lo spettacolo “Francesco Nuti – andata, caduta e ritorno”. (tvprato) Se abbiamo ricevuto le risposte all'intervista, noi di Sestodailynews lo dobbiamo esclusivamente al fratello Giovanni che con pazienza ha aiutato Francesco a svelarci aneddoti, curiosità e sogni!
L'Intervista
-Quando ti sei accostato per la prima volta al mondo cinematografico?-
“Ho visto “Miracolo a Milano” di De Sica e ho capito che quello era il mio mondo, il mondo della fantasia possibile.”
-E oggi, cosa ti spinge a continuare questo percorso?-
“È una malattia da cui non si guarisce, è un destino, qualcuno ha parlato di un demone, ma il mio – piuttosto – è un angelo custode.”
-Chi ringrazieresti per il successo ottenuto?-
“Mio padre. Ha creduto in me. È stato un uomo coraggioso, che mi ha aiutato a rischiare, perché il mio mestiere “sicuro” sarebbe stato quello di chimico tessile…quando ancora il lavoro c’era a Prato.”
-Un aneddoto che mentalmente non ti lascia.-
“La prima volta che andai a Roma con mio fratello, per il suo eseme alla SIAE: ci perdemmo, vagammo tutta la notte in una città sconosciuta e gigantesca, finchè trovammo un amico pratese che ci raccattò e ci aiutò a trovare un albergo, dove lavoravano le puttane…beh, se il giorno si vede dal mattino!”
-Parlami del tuo ultimo "progetto"-
“Olga e i fratellastri Billi! Ti dico solo questo: è la storia d’amore tra un uomo e una donna che accettano il proprio destino, la propria dannazione, ma sanno che il loro amore è più forte di qualsiasi dannazione.”
-Per realizzare il tuo sogno, con quale regista o autore vorresti lavorare?-
“Sulla pagina Fb abbiamo scritto Sergio Castellitto, regista e interprete.”
-Olga e i fratellastri brilli", con una magistrale regia di Castellitto, cosa ti aspetti da questo "film"?-
“Mi aspetto che non mi considerino un monumento – mica son morto - ma un albero, che qualche frutto buono lo posso ancora fare. “
-La colonna sonora ha la firma di tuo fratello, raccontami il tuo rapporto con lui, le vostre affinità.-
“Giovanni è un artista, non solo medico e musicista, ma un poeta, è da lui che ho imparato ad amare la pittura. Siamo fratelli di sangue, ma il nostro spirito è diverso, io sono un pirata, lui un cavaliere errante.”
-Dimmi cosa vorresti dire ai tuoi fan e a coloro che ti amano ancora.-
“Non guardate troppo televisione, andate al cinema, difendete il cinema italiano, la cultura italiana, siamo un paese ricco e non lo sappiamo.”
-Definisciti in tre parole.-
“Sono un bravo ragazzo.”
La nostra intervista termina qui...ma il desiderio di rivedere in "campo" il nostro Cecco non si fermerà tra le righe di questo "regalo".
Francesco e suo fratello Giovanni una sosta in questa pagina di vita, anche solo per pochi minuti...l'hanno fatta! Possiamo dunque dire che noi Francesco Nuti l'abbiamo conosciuto davvero ... "A sinistra del cuore"!
Ci si può amare anche solamente per un attimo - Francesco Nuti (da Stregati)