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Mps ufficializza il fallimento della ricapitalizzazione

Il Consiglio dei Ministri si riunisce in via straordinaria sull'ipotesi di salvataggio pubblico

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Il Consiglio di amministrazione di Mps riunitosi in serata ha preso atto del mancato raggiungimento dei 5 miliardi di euro necessari alla ricapitalizzazione dell’istituto.  Nel comunicato diffuso dopo la riunione del board si legge:

Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. (la “Banca”) informa che l’operazione di aumento di capitale, lanciata lunedì 19 dicembre, non si è chiusa con successo. Non sono stati raccolti ordini di investimento sufficienti a raggiungere la somma di Euro 5 miliardi, necessaria a consentire il deconsolidamento dei non performing loan e il raggiungimento degli altri obiettivi di rafforzamento patrimoniale posti a base dell’operazione annunciata lo scorso 25 ottobre (l’“Operazione”) nonché delle autorizzazioni ricevute dagli organismi di vigilanza nazionali e sovranazionali”.

Il fallimento è da imputare principalmente alla mancata partecipazione di grandi investitori capaci di garantire solidità alla ricapitalizzazione. Nella giornata di ieri si era già capito che il Fondo sovrano del Qatar, inizialmente interessato a partecipare, si era ormai ritirato dall’operazione. L’unico dato positivo è la forte risposta dei risparmiatori che aderendo alla conversione delle obbligazioni in azioni hanno quasi raggiunto la metà della cifra necessaria.

Il Cda ha dunque preso atto: “che non si sono concretizzate manifestazioni di interesse da parte di anchor investor disponibili a effettuare un investimento rilevante nella Banca, circostanza che ha influito negativamente sulle decisioni di investimento degli investitori istituzionali limitando significativamente gli ordini di sottoscrizione. Non è pertanto risultato possibile raggiungere la somma di Euro 5 miliardi nonostante l’esito positivo dell’esercizio di liability management che ha registrato la volontaria conversione di obbligazioni subordinate in azioni per complessivi Euro 2.451.224.000”.

La banca ha poi precisato che i “titoli conferiti in adesione alle offerte LME saranno restituiti ai rispettivi portatori nei termini indicati nella relativa documentazione di offerta”. Resta ora da capire quale sarà il destino di queste obbligazioni in caso di conversione forzata. 

La nota si conclude con un ringraziamento “a tutti i dipendenti per il grande sforzo profuso al servizio della Banca e dei clienti in questo delicato momento della vita dell’Istituto”.

Al momento è in corso una seduta straordinaria del Consiglio dei Ministri che molto probabilmente approverà un decreto per avviare il salvataggio della banca. 

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