Previsioni economiche che si leggono come previsioni meteorologiche.
Tempo instabile sul fronte della ripresa, decisamente nuvoloso su quello dei prezzi e del prodotto interno lordo. Il bollettino meteo-economico riguarda tutto il territorio dell’Unione Europea ed è contenuto in uno studio dal titolo “Eurozone economic outlook”, condotto congiuntamente dall’italiano Istat (Istituto nazionale di statistica),dal tedesco Ifo (Institut für Wirtschaftsforschung, ossia Istituto per le ricerche economiche) e dal francesce Insee (Institut national de la statistique et des études économiques).
Per quanto riguarda la “perturbazione inflazionale” le cause individuate nello studio sono sostanzialmente due: un prezzo del greggio, fissato a 35 dollari al barile, e contemporaneamente una stabilizzazione del cambio dollaro euro a 1,08. Per effetto di questo scenario, i prezzi aumenteranno a +0,5% nei primi tre mesi del 2016 per poi calare di un decimale nel periodo aprile-giugno. E questo accadrà per fattori interni all’Eurozona, dove la ripresa è prevista, in generale, a ritmi moderati.
Capitolo Pil: il 2015, anno che ha segnato una timida primavera economica in alcuni Paesi dell’area (compresa l’Italia), lascia come ultima eredità positiva un aumento comunitario del prodotto interno lordo pari a +1,5%. Un lascito che non verrà dilapidato nell’anno, bensì incrementato “con misura”, secondo quello che appare già essere il leitmotiv del 2016: +0,4% congiunturale nei periodi gennaio-marzo e aprile-giugno. Cioè una briciolina in più dell’ultimo trimestre del 2015 felix.