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Attentati Bardo, arrestata sorella killer

Ordine di custodia emesso per stretta familiare di Khachnaoui

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Quando il terrorismo è una questione di famiglia.

L’1 dicembre le autorità tunisine hanno emesso un ordine di custodia carceraria nei confronti della sorella di Jabeur Khachnaoui, uno dei due responsabili, morti sul campo, dell’attentato al museo archeologico del Bardo, a Tunisi, il 18 marzo scorso. In questo modo il terrorista pareggia, per così dire, la sorte del suo collega, Yassine Laabidi: anche la sorella di quest’ultimo, infatti, era stata arrestata dalla polizia di Tunisi, in questo caso però appena qualche giorno dopo la strage (il 20 marzo).

Come per l'intima congiunta del più giovane dei due esecutori della volontà di Allah (Laabidi, infatti, quando venne ucciso in azione dalle forze di sicurezza aveva 21 anni, Khachnaoui invece 35),  anche per l’altra, ultima arrestata, l’accusa è quella di essere addentro alla fase progettuale e organizzativa dell’attentato.

Altri nomi della lista dei destinatari degli ordini di custodia ci riportano all’altro fatto di sangue jihadista che ha caratterizzato il 2015 tunisino: parliamo, naturalmente, dell’attentato di Sousse dello scorso inizio estate (26 giugno). Tra i colpiti dal provvedimento di arresto figura infatti anche Houssem Ayachi, che di per sé, forse, non direbbe niente, se non fosse membro della cellula terroristica di Kairouan. Proprio quel gruppo jihadista che, operando anche nei territori di Monastir, Tunisi​, Mahdia e, naturalmente, Sousse, potrebbe, secondo gli inquirenti, aver “allevato” il commando di tre uomini protagonista di quel Blood Friday.   

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