Annuncio congiunto del Sun e del Daily Telegraph il 24 marzo: dopo trentatré anni dal conflitto con l’Argentina della giunta militare, la Gran Bretagna potenzierà la sua presenza armata nelle isole Falkland, le Malvinas care a Videla e agli altri generali al potere a Buenos Aires dal 1976 al 1982.
Nell’aria, secondo i servizi segreti britannici, ci sarebbe una nuova offensiva da parte dell’esercito albiceleste. Gli esperti militari al servizio della Casa Rosada, infatti, avrebbero scoperto una falla di non poco conto nel contingente navale che dal 1982 presidia l’arcipelago: mancherebbe una portaerei su cui trasportare e da cui far partire gli Harrier, jet a decollo verticale, e soprattutto una forza di contrasto immediato ad un tentativo di attacco ed invasione.
Secondo la testata di Rupert Murdoch e quella di Ian MacGregor, il ministro della Difesa, Michael Fallon, si prepara ad illustrare nel dettaglio i piani per incrementare il quantitativo di truppe di Londra nell’arcipelago.
Quello per il possesso delle Falkland fu un vero conflitto-lampo, paragonabile, per estensione temporale, alla prima guerra del Golfo: iniziato, infatti, il 2 aprile del 1982 si risolse il 14 giugno successivo in favore dell’Inghilterra della lady di ferro Thatcher. Nei settantaquattro giorni che trascorsero dall'invasione di Port Stanley da parte argentina alla resa della base di Corbeta Uruguay si ebbero duecento caduti tra i soldati inglesi e più di seicento tra quelli del generale Galtieri .
Due mesi dopo la fine della guerra, nell’agosto, la giunta militare argentina cadde e il Paese sudamericano tornò alla democrazia.
