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Israele al voto, distanza minima tra laburisti e conservatori

Alta affluenza alle urne: duello Netanyahu-Herzog , la Lista Araba è il terzo partito

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Seggi chiusi in Israele, con un affluenza del 65,7%. Intanto è scambio di frecciate tra il premier conservatore uscente Benjamin Netanyahu e il suo principale avversario, il laburista Isaac Herzog.


Sei milioni di israeliani sono andati al voto per decidere i nuovi 120 deputati della Knesset,il parlamento dello stato mediorientale, con una percentuale del 65,7%, un'affllusso di voti che nel paese non veniva registrato dal 1999.

La chiusura dei seggi è arrivata alle 21 (ora italiana), e secondo le prime proiezioni a dividersi la prima posizione và al  partito del Primo ministro uscente Netanyahu, il  conservatore Likud, dato a 27 seggi seguito  dall'Unione Sionista, la coalizione di centro sinistra del suo acerrimo sfidante Isaac Herzog, con 26 seggi  mentre, quasi a sorpresa, è la Lista Araba che momentameamente prende la terza posizione, alla quale sono stati indicati circa 13 seggi.

Intanto non sono mancate affermazioni e risposte tra Netanyahu ed il suo diretto concorrente Herzog: il primo ieri ha affermato il suo netto no ad uno Stato palestinese e oggi, da Facebook, ha commentato come il voto è una grande vittoria per il popolo di Israele mentre il secondo ha ribattuto alle sue affermazioni dicendo semplicemente: “Ha paura”.

Il Presidente israeliano Rivlin intanto, preoccupato dalla stabilità interna e sociale del paese, ha lanciato un appello per un governo di unità nazionale, atto a impedire la disintegrazione della democrazia israeliana e nuove elezioni molto presto .

A queste elezioni, che tra l'altro hanno registrato rispetto alle precedenti anche una maggiore affluenza alle urne del personale militare, non sono mancati neanche i momenti di tensione: protagonista nuovamente il Primo ministro Netanyahu, che nel pomeriggio ha buttato fuori di casa un'equipe televisiva di Canale 10. Il premier ha scacciato dalla sua residenza la troupe perché irritato dal comportamento selvaggio del giornalista – Omri Meniv – e dei tecnici – come ha sottolineato il portavoce del suo partito in un apposito comunicato.

Un bis, sia per il premier israeliano sia per Canale 10, dato che due giorni fa aveva rifiutato un'intervista alla stessa emittente televisiva per evitare di rispondere alle domande del giornalista investigativo Raviv Drucker, nient'affatto gradito a Netanyahu.

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