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Usa, conquistato il Graal del free climbing

Impresa iniziata alla fine di dicembre

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Ci sono voluti una ventina di giorni circa, ma neppure l’America fu raggiunta in un giorno: per non parlare della cima dell’Everest (per la precisione qualcosa in meno di un mese, nella primavera di uno storico 1953). E non a caso parliamo della più alta montagna nepalese – oltre che del tetto del mondo – perché per i free climbers El Captain è proprio ciò che è l’Everest per gli alpinisti classici. Qual è la differenza? Gli alpinisti salgono le montagne servendosi anche (ma non soltanto) dell’arrampicata, su pareti rocciose o ghiacciate, i free climbers invece sono proprio degli arrampicatori puri, e prediligono le rocce; soprattutto, rispetto ai colleghi, il loro scopo non è quello di superare le situazioni impervie per arrivare ad una comoda via di ascensione, ma amano il pericolo e le situazioni estreme.
El Captain, la vetta che i free climberws chiamano "il Santo Graal delle scalate", si trova lungo la parte del Dawn Wall, un monilito di granito alto novecento metri nel cuore del parco di Yosemite, in California. Era il giorno del 2014 dedicato a San Giovanni apostolo  quando Kevin Jorgeson e Tommy Caldwell, due baldi arrampicatori statunitensi rispettivamente di trenta e trentasei anni, si sono messi in testa di centrare la storica impresa. Ce l’hanno fatta, il 15 gennaio: a mani nude, con solo una corda come sostegno per non cadere nel vuoto, “scalando giorno e notte, dormendo in tende appese alla roccia, mangiando pesce in scatola e mandando giù un occasionale sorso di whisky”.  Il resto del loro racconto da intrepidi pionieri si può leggere su Instagram e Facebook.   

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