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Iraq, triplice attentato a Kirkuk

Ventotto morti nella città sotto il controllo dei curdi

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23 agosto, ennesimo sabato di sangue iracheno: a Kirkuk tre attentati terroristici susseguitisi a catena provocano un numero alto di morti, ventotto, e un numero rilevantissimo di feriti, centotrentadue; mai così tanti in terra mesopotamica da quel terrificante 4 febbraio 2007, il giorno della strage al mercato di Baghdad (morti centotrentacinque, feriti trecento).
Kirkuk è una città, di origine assira, posta a 250 km da Baghdad e 80 da Erbil. Nei suoi pressi si trova quella che viene considerata la tomba del profeta Daniele e, nel 1927, fu scoperto il più ricco giacimento petrolifero dell’Iraq. E’ stata conquistata da truppe curde nel giugno del 2014, proprio mentre l’irresistibile ascesa dell’Isis stava per iniziare.  Ovviamente non è la prima volta che Kirkuk è teatro di attacchi da parte di estremisti e terroristi. A partire dalla caduta del regime di Saddam Hussein, anzi, ne ha subiti a decine, anche nel corso di uno stesso anno: ne ricordiamo alcuni dei più recenti. Nell’aprile  2011 tre persone perirono e altre ventinove rimasero ferite nel centro della città durante un triplo attentato esplosivo firmato da al-Qaeda, attentato che aveva come obiettivo il vice capo della polizia locale.  Nell’agosto 2012 un’autobomba prese di mira il quartiere di Almaz, a maggioranza curda (la popolazione di Kirkuk è un crogiuolo di etnie, e comprende iracheni, curdi e turkmeni): tre morti e dieci feriti. Nel marzo del 2013 fu la volta di una scuola di infanzia, posta in periferia: nessuno dei centouno bambini che la popolavano uscì illeso. Altri tredici morti e ventuno feriti l’11 luglio di quest’anno. 
Sabato scorso sono tornate in scena le autobombe in centro: ad essere colpite alcune postazioni militari dei peshmerga. Ma è in un’altra zona della città, quella del mercato (quartiere settentrionale) che la falce dei terroristi si è abbattuta più duramente: la prodezza di un kamikaze ha fatto sì che il conto delle vittime schizzasse come da queste parti non era mai accaduto. Un altro mercato, un’altra strage.              Quasi nelle stesse ore, intanto, a Baghdad veniva presa d’assalto la sede dei servizi segreti: otto morti.

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