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L'Ucraina in fiamme, 25 morti negli scontri tra manifestanti e polizia

Morto anche un giornalista

a cura della redazione
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L'Ucraina sull'orlo della guerra civile. È pesantissimo il bilancio delle ultime 24 ore. Negli scontri di Kiev tra manifestanti dell'opposizione e polizia hanno perso la vita almeno 25 persone. Numero, questo, diffuso dal ministero della Sanità; la gran parte dei morti sono manifestanti, 9, invece, nelle fila della polizia. C'è, inoltre, anche un giornalista del quotidiano Vesti.

Dopo una giornata di violentissimi scontri, nella tarda serata di ieri le forze di sicurezza hanno assaltato Maidan Nezalehnosti, da mesi base del movimento di protesta contro il governo di Viktor Yanukovich. Sono stati dati alle fiamme gli accampamenti dei dimostranti. Il palazzo dei sindacati, dove da diversi giorni si erano insediati i manifestanti, è andato a fuoco.

La situazione incandescente sta preoccupando non poco le cancellerie occidentali. Il vicepresidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha chiamato Yanukovich per chiedere il ritiro delle proprie forze di sicurezza dalle strade della capitale, ma il presidente ucraino ha risposto con un diniego. Lo stesso presidente ha poi spiegato che «i manifestanti hanno oltrepassato ogni limite e i responsabili saranno presto giudicati».

Un altro aspetto fonte di timori è l'espansione dello scontro. A Leopoli, infatti, pare che gli insorti abbiano preso il controllo di un deposito di armi. Segnalazioni simili arrivano, inoltre, da altre città dell'Ucraina occidentale.

 

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