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Usa-Cuba. Obama cancella le norme a favore degli immigrati cubani

Ad una settimana dall'insediamento di Trump il presidente uscente compie un ultimo atto per il "disgelo" tra i due paesi

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Dopo la morte di Fidel Castro e la vittoria di Donald Trump in tanti si sono chiesti che fine avrebbero fatto i timidi passi avanti nella normalizzazione dei rapporti tra Stati Uniti e Cuba portati avanti in questi anni da Obama e Raul Castro

Dalla storica frase “Todos somos americanos”, detta da Obama il 17 dicembre 2014 al suo incontro con Raul Castro avvenuto a l’Avana il 20 marzo 2016 - il primo in 88 anni tra un presidente Usa e un capo di stato cubano - sembrano passati decenni. In quel lasso di tempo gli Stati Uniti avevano tolto il divieto di scalo diretto per l’isola, ripreso alcuni accordi commerciali ed erano state riaperte le rispettive ambasciate nei due paesi. Obama aveva addirittura chiesto al Congresso la revoca dell’embargo che soffoca e tiene isolata Cuba dal 1962, richiesta che il Congresso a maggioranza repubblicana non aveva mai preso in considerazione nonostante i diversi voti dell’Assemblea Generale dell’Onu in questo senso.

Con l’elezione di Trump tutto il percorso di “disgelo” è a rischio. Il futuro inquilino della Casa Bianca è sempre stato un accanito nemico di Cuba e più volte in campagna elettorale aveva detto di voler tornare indietro rispetto alla riapertura delle relazioni diplomatiche tra l’isola caraibica e gli Usa.

Alla morte di Fidel Castro, il 25 novembre 2016, Trump disse: “Oggi il mondo segna la scomparsa di un dittatore brutale che ha oppresso il suo popolo per quasi sei decenni. Mentre Cuba rimane un’isola totalitaria, è nelle mie speranze che la giornata di oggi segni il suo distacco dagli orrori sopportati troppo a lungo e verso un futuro in cui il magnifico popolo cubano viva finalmente nella libertà che merita”. Obama, che come la maggior parte dei leader occidentali non andò al funerale, utilizzò invece toni molto sfumati lasciando alla storia il giudizio sul leader cubano. Pochi giorni dopo con un tweet Trump fece capire la sua posizione sull’accordo con Cuba: “Se il governo cubano non è disposto a trovare un accordo migliore per il proprio popolo, per gli americani/cubani e per gli americani, intesi come una sola cosa, io non lo porterò a termine”.

Oggi, ad una settimana esatta dalla fine del suo mandato, Obama prova a lasciare un altro segno di apertura verso Cuba. Il presidente americano ha infatti cancellato la norma che prevedeva la concessione del permesso di soggiorno per gli immigrati cubani. Questa norma era stata introdotta nel 1966 ed era volta a favorire oppositori al castrismo che fuggivano dall’isola dopo la rivoluzione. Per la Casa Bianca si trattava di una norma di "un'altra era” ed ora gli immigrati cubani saranno trattati “allo modo di quelli provenienti da altri paesi" ovvero espulsi se senza permesso di soggiorno.

Sicuramente c’è da aspettarsi una dura reazione del Partito Repubblicano e soprattutto del Presidente Eletto Trump, il quale assumerà i pieni poteri il prossimo 20 gennaio.

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