Milano in piena tensione e sconcerto dopo l'assalto al tribunale avvenuto ieri, tra pressanti controlli e accuse alla gestione della sicurezza.
Il prossimo lunedì Claudio Giardello, imputato per la strage avvenuta ieri al Palazzo di Giustizia a Milano, sarà interrogato per la convalida dell'arresto: nelle prossime ore Il pm monzese Franca Macchia farà richiesta della stessa, che poi con il fascicolo inerente sarà poi trasmesso alla procura di Brescia per competenza, dato che è coinvolto un giudice milanese.
Lunedì 13 aprile inizieranno anche le autopsie sui corpi delle tre vittime del killer: il giudice Fernando Ciampi, il giovane avvocato Lorenzo Alberto Claris Appiani e l'imprenditore Giorgio Erba.
Questa mattina nell'aula magna del tribunale milanese si è svolta la commemorazione del tragico fatto, dove il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati Rodolfo Sabelli ha chiesto rispetto per una vicenda che ricorda la solitudine in cui tante volte è lasciata la giustizia.
Per il presidente Anm la sparatoria di ieri è il frutto di troppe tensioni che si raccolgono sulla giustizia, ma anche della troppa rabbia che si genera su chi esercita la giurisdizione. Per esso è necessario richiamare tutti a un doveroso rispetto, precondizione per tenere a freno quella rabbia. Non tralasciando, alla fine, un appello ad avvocati e magistrati: Da questa tragedia deve nascere un senso di recupero:è il momento di ripartire da zero.
L'Anm dopo la sparatoria milanese chiede un intervento specifico per la sicurezza di tutti i palazzi di giustizia d'Italia, definendo - sempre tramite Sabelli – incredibile come una persona sia entrata armata, abbia sparato in un'aula di giustizia, poi sia uscito, si sia spostato a un altro piano abbia sparato ancora e poi si sia allontanato impunemente dal palazzo.
A far eco alle parole dell'Anm anche il vice presidente del Consiglio Superiore della Magistratura Giovanni Legnini, che è intervenuto affermando come i magistrati non debbano essere lasciati da soli.
Il 16 aprile prossimo il ministro della Giustizia, Andrea Orlando ha indetto una riunione con i procuratori generali presso le corti d'Appello, tutori della responsabilità per la sicurezza negli uffici giudiziari. L'incontro, che era stato annunciato ieri dal guardasigilli, subito dopo la strage al tribunale di Milano, si svolgerà in sede ministeriale.
Intanto già dalla sua apertura questa mattina il Palazzo di Giustizia a Milano ha registrato lunghe code agli ingressi, dopo gli stringenti controlli messi in atto dopo la sparatoria di ieri: controlli che in molti hanno commentato con un vecchio adagio: chiudere il recinto quando i buoi sono scappati.