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Migranti, quasi mille salvataggi nelle ultime ore

Unione Europea: accellerare gli accordi internazioni per gestire il fenomeno

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Mentre è ancora in corso l'ultima operazione di salvataggio a fronte dell'ennesimo naufragio sul Canale di Sicilia, che ha portato alla morte di 10 migranti e il salvataggio di altri 439, si discute animatamente sulle strategie da seguire per fermare il flusso umano.


Ancora una nuova tragedia del mare, a testimoniare il presente e mai sopito problema della migrazione di massa verso l'Europa, passando prevalentemente per il Mediterraneo e l'Italia. Quasi mille persone sono state tratte in salvo in sette operazioni differenti coordinate dalla Guardia Costiera con l'appoggio della Marina Miliitare Italiana e il supporto sanitario del Corpo Italiano di Soccorso dell'Ordine di Malta (CISOM) l'ultima delle quali ha visto il salvataggio del gommone ribaltato nel canale di Sicilia con i dieci migranti morti.

Una nuova disgrazia del mare che ha spinto la commissione dell'Unione Europea ad accellerare l'Agenda europea sulle migrazioni, prevista per la metà del mese di luglio, alla metà del mese di maggio prossimo, come dichiarato dall'olandese Frans Timmermans, vicepresidente della Commissione Ue: dobbiamo migliorare il meccanismo del sistema di asilo con una maggiore sinergia tra gli Stati membri,  assicurando che le regole vengano applicate nello stesso modo in tutti e 28 Paesi europei, ma è necessaria anche una politica aggressiva nella lotta all’immigrazione illegale - afferma Timmermans - in particolare contro coloro che, con l’obiettivo di fare soldi, si rendono responsabili delle tragedie del mare.

Gli stessi obiettivi sono condivisi dal Commissario UE agli Affari interni e alle Migrazioni Dimitris Avramopoulos, che ha anche sottolineato come l’Unione europea dovrà coinvolgere anche i regimi dittatoriali nel contrasto al traffico di esseri umani nel Mediterraneo. Una cooperazione con le nazioni governati da regimi dittatoriali,precisando però che non debba trattarsi di una legittimazione de facto:  Non dobbiamo essere ingenui. Noi non li legittimiamo, ma vogliamo cooperare contro i trafficanti di esseri umani. Li coinvolgiamo e li mettiamo di fronte alle loro responsabilità, ma non offriamo legittimazione politica o democratica ai loro regimi.


E l'Italia?


Per l'alto Rappresentante alla politica estera europea Federica Mogherini è necessario voltare pagina in quanto i singoli stati non possono far fronte alla questione delle migrazioni di massa da soli: Per prima ho rafforzato i contatti con Paesi di transito e di origine, in particolare per affrontare le crisi politiche che, in particolare, condizionano le scelte dei richiedenti asilo ha affermato la Mogherini, condivisa anche dal Ministro dell'Interno Angelino Alfano, che ha ribadito come il problema migranti non sia solo italiano ma debba essere a carico della comunità internazionale.


Un problema, quello dei migranti, che vanta numerosi fronti d'intervento: dall'assistenza immediata, la situazione geopolitica dei paesi d'origine e quello dei paesi di partenza dei flussi umani come le modalità d'intervento dei singoli stati europei senza contare la strisciante minaccia terroristica internazionale.
Situazioni che possono essere affrontate solo con una strategia concertata e ad ampio spettro.

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