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Ucciso padre del capo clan Lorusso

Bari: trivellato da circa 30 colpi di pistola.

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Forse era un omicidio parzialmente annunciato o prevedibile, quello di domenica mattina a Bari nel quartiere San Girolamo. Nicola Lorusso, 58 anni, sorvegliato speciale e padre del capo clan Umberto Lorusso, è stato ucciso da una scia di proiettili mentre si recava a firmare la presenza in questura. Si presume che i killer siano mandatari del clan contrapposto dei Campanale.

Erano le 9:30 del mattino quando Nicola Lorusso, pregiudicato in libertà limitata, si stava recando alla questura di Bari per apporre la firma di presenza quotidiana. Guidava una Ford Fiesta e accanto a lui, nel sedile passeggero, c'era la moglie. L'uomo si è accorto quasi subito, uscito di casa, di essere inseguito da un'auto, così si è fermato per far scendere la moglie e ha proseguito da solo. Nicola Lorusso però non è riuscito a scappare, è stato costretto ad accostare ed è stato allora che il killer lo ha ucciso dall'auto sparandogli una trentina di proiettili con un Kalashmikov. Lorusso è morto sul colpo dopo aver ricevuto, tra i tanti, un colpo di arma da fuoco alla testa. Un uomo che si trovava in zona, ha sentito gli spari e ha riconosciuto un cadavere a terra. Per evitare che potesse essere investito dalle auto, lo ha trasportato di fronte ad un cassonetto, dove è stato poi prelevato dalle autorità. Non sono mancati disordini provocati dai famigliari della vittima, che si sono scontrati con la polizia. Le indagini in corso hanno per ora evidenziato il probabile coinvolgimento del clan rivale, i Campanale, contrapposti ai Lorusso per il predominio nel quartiere.

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