Riaperta a Mantova le indagini di un caso archiviato inizialmente come tentato suicidio. I fatti si riferiscono al 3 maggio 2010, quando una ragazzina di 13 anni fu trovata nel cortile di casa a Roverbella con una ferita alla testa e priva di sensi in una pozza di sangue. L'ipotesi iniziale fu quella del tentato suicidio. La giovane è poi entrata in coma dal quale si risvegliò dopo diverso tempo.
Attualmente la ragazza ha 17 anni, è su una sedia a rotelle, non riesce a parlare e si esprime con i disegni. Ed è forse nei disegni la chiave del caso. La giovane ne ha infatti realizzato tantissimi - anche davanti a specialisti - con lo stesso soggetto: la parte posteriore di un'auto. Per questo motivo la madre ha chiesto alla procura di riaprire il caso.
Il magistrato dovrà studiare la corposa documentazione medica mettendola in relazione alle lesioni profonde al fegato e al trauma cranico subite dalla ragazza. Queste sono poco compatibili con una caduta dall'alto. L'ipotesi è che possa essere stata investita da un veicolo in retromarcia, un Suv forse, poi fuggito senza prestare soccorso.