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Aperte le elezioni per il nuovo presidente dell'Invalsi

Lucrezia Stellacci: «è importante che sia una persona che dia il giusto peso al sistema di valutazione»

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Stamane, il ministro dell'istruzione, Maria Chiara Carrozza, ha dato il via alle votazioni per selezionare il nuovo presidente dell’Invalsi. A pochi giorni dalla scadenza per la presentazione delle candidature – prevista entro le 23.59 del 7 gennaio – ci sono ancora pochissime indiscrezioni sui nomi che potrebbero finire sul tavolo della Carrozza. A rendere teso il clima intorno al lavoro delle commissioni sono state alcune polemiche, a partire dall’intervento di Andrea Ichino. Nemmeno la presenza di Piero Cipollone, il dirigente Bankitalia che ha già in passato ricoperto l’incarico, è riuscita a placare gli animi.

Da Clotilde Pontecorvo, docente di psicologia alla Sapienza di Roma, a Giorgio Israel, che nello stesso ateneo insegna Storia della matematica; dal presidente della commissione, il linguista Tullio De Mauro, al pedagogista Benedetto Vertecchi e alla professoressa di didattica delle Lingue moderne Cristina Lavinio, la posizione è praticamente unanime: «Non conosciamo le candidature, che vengono presentate direttamente al ministero, né vogliamo conoscerle: dopo il 7 gennaio ci metteremo al lavoro per esaminarle accuratamente».

Non si tratta di un lavoro semplice o veloce, visto che il bando stilato dalla stessa commissione prevede che il candidato al ruolo ricoperto fino a dicembre da Paolo Sestito debba presentare, oltre al suo curriculum, anche un documento sintetico (al massimo 12mila battute) per spiegare le strategie di sviluppo dell'Invalsi. Il candidato, secondo il ministro Carrozza, dovrebbe essere anche esperto di direzione di strutture ed enti di ricerca, di insegnamento, coordinamento di insegnanti, direzione di scuole, conoscenza dell’inglese e di altre lingue straniere. Ma ciò che, in realtà, il ministro starebbe cercando, è qualcuno che coniughi l’impostazione razionale, di impronta economica, data all’Invalsi da Sestito e dal suo predecessore Piero Cipollone, ad un atteggiamento meno rigido, più pedagogico, più attento alle sfumature della valutazione che ai secchi numeri.

In questo caso, Daniele Checchi, ex rettore della Statale, ora docente di Economia con una lunga militanza di studi sulla scuola, potrebbe essere l’uomo giusto, quello della mediazione. Infatti, è stato anche consulente per il governo Prodi sui temi di scuola e università e consulente per i ministeri dell’Economia e della pubblica Istruzione nella stesura del Libro Bianco di Fioroni. Un altro nome che circola è quello di Pietro Lucisano, professore di pedagogia sperimentale alla Sapienza.

«Non c’è alcun candidato forte, il ministro ha intenzione davvero di scegliere serenamente nella rosa. È importante che sia una persona che dia la giusta importanza al sistema di valutazione e che faccia dialogare l’Invalsi con la scuola: non deve più essere visto come un istituto esterno, ma come uno strumento di governo e amministrazione della scuola stessa». Ãˆ quanto ha dichiarato il direttore generale dell' Invalsi, Lucrezia Stellacci. Â«Mettere in atto tale impostazione significherebbe - conclude la dirigente - avere un terzo nome che potrebbe spuntare nelle prossime ore».

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