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Ancora braccio di ferro tra i tassisti e il governo

Previsto nuovo sciopero per il 5 aprile

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I tassisti chiedono al governo di avere voce in capitolo nella definizione delle regole del servizio pubblico e porre un argine alle nuove tecnologie, Uber in testa, che hanno cambiato il panorama del trasporto su quattro ruote. Uber ha presentato un progetto per la liberalizzazione del mercato. I sindacati sono stati convocati per discutere della questione.

La discussione tra governo e sindacato potrebbe scongiurare il prossimo sciopero, i tassisti replicano "Noi saremmo disposti a sospendere lo sciopero solo a fronte di una convocazione che porti a un documento di proposta da parte del Ministero che accolga le nostre richieste. Allo stato siamo ancora in attesa di capire cosa ha da dirci il dicastero, e agiremo di conseguenza".

Al contrario, Nicola Di Giacobbe, della Filt Cgil-Unica, chiede di più: "Il governo deve ripartire da zero e deve chiarire cosa intende per 'innovazioni tecnologiche': se aiutano tassisti e noleggiatori ad avvicinare domanda e offerta, massima disponibilità al dialogo. Ma se si tratta di una liberalizzazione selvaggia del mercato a vantaggio delle multinazionali che sfruttano il lavoro di altri, allora non va bene".

Non è della stessa opinione Uber, il general manager in Italia, Carlo Tursi, ne aveva parlato in un raro comunicato ufficiale: "Oggi siamo finalmente di fronte all'opportunità di offrire alle persone quello che chiedono: più scelta e qualità nei servizi che usano per spostarsi. Ci auguriamo che il governo ascolti anche le voci dei cittadini e dei consumatori". Oggi al ministero, ha ribadito la sua proposta: togliere il numero chiuso di licenze dal mercato, istituire un sistema compensazione oer chi vede depauperarsi la licenza, dare la possibilità a un numero aperto di soggetti di fare domanda per entrare nel nuovoservizio low cost, su scala nazionale.

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