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Il Brunello festeggia a cinque stelle i 50 anni del Consorzio

2012 annata perfetta e la vendemmia 2016 si annuncia con risultati strepitosi

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L’annata perfetta ha un riferimento temporale specifico, il 2012, e cinque stelle come altrettante medaglie appuntate sul petto, che le conferiscono se possibile un prestigio ancora più grande. E’ stata lei  la vedette di Benvenuto Brunello numero 25, un’edizione davvero speciale per la kermesse fra i festeggiamenti per i 50 anni del Consorzio e  alcune novità dedicate ai wine lovers di tutto il mondo come l’apertura ai visitatori, prima volta in assoluto per la manifestazione, che ha riversato su Montalcino un fiumi di appassionati, intenditori e semplici amanti del buon bere attratti sì dal Brunello presentatosi in forma semplicemente superlativa, ma anche dal Rosso 2015, dal Moscadello e dal Sant’Antimo.

Palcoscenico preferito anche quest’anno sono state le storiche sale del Complesso di Sant’Agostino che meno di un mese fa hanno visto il trasferimento definitivo della nuova sede del Consorzio. Occhi, naso e palato di tutti gli accreditati all’anteprima sono dunque stati tutti sul Brunello e sulle altre denominazioni del territorio in un tourbillon di profumi, aromi e fragranze che hanno trasformato i due chiostri in un’unica esaltante esperienza sensoriale. Dunque 2012 come annata ottima a giudizio degli esperti chiamati ogni anno a valutare la qualità della vendemmia. E a sentire i commenti raccolti durante le anteprime americane delle scorse settimane, la “stella” continua a brillare in tutto il mondo. Ma la spirale positiva del Brunello non arresta certo qui perché  dopo quella del 2015 anche la vendemmia 2016 è stata giudicata a 5 stelle, nonostante la stagione molto irregolare.

“Il 2017 – ha detto il Presidente del Consorzio Patrizio Cencioni –  è per noi un anno importante, non solo per l’elevata qualità dei vini che presentiamo ma anche perché quest’anno ricorrono i 50 anni della nostra associazione. Era infatti il 1967, all’indomani del riconoscimento della D.O.C., quando il Consorzio si costituì con lo scopo di tutelare il nostro grande vino. Da allora alcune cose sono cambiate, le generazioni si sono succedute, ma il vino, la passione e la dedizione dei nostri produttori restano sempre le stesse, così come la loro capacità di trasformare un’uva pregiata in quello che è un marchio riconosciuto nel mondo”. Benvenuto Brunello però significa anche iniziative collaterali come la posa della piastrella celebrativa dell’annata 2016, apposta come da tradizione sul muro esterno del Palazzo Pubblico di Montalcino e firmata dalla prestigiosa Guida Rossa Michelin nel segno di due realtà che hanno come valore fondante l’eccellenza , e l’assegnazione dei premi Leccio d’Oro 2017 per il ristorante o l’enoteca italiana oppure straniera con la miglior carta dei vini e comunque rappresentativa del Brunello e dei vini di Montalcino, andati ai ristoranti Del Cambio di Torino ed Era Ora di Copenhagen. Per le enoteche invece il riconoscimento l’hanno portato a casa N’ Ombra de Vin di Milano e A. Litteri di Washington DC.

Stabile infine il dato dell’export che si attesta sul 70% della produzione totale. A trainare il mercato estero si confermano gli Stati Uniti con oltre il 30%, seguiti da Europa  al 20%, Asia (Cina, Giappone, Hong Kong ecc.) che realizza il 15%, Canada col 12% e il centro e sud America all’8%. Il restante 15% è occupato dagli altri mercati. Le bottiglie prodotte nel 2016 sono state 13.932.000 di cui  9.100.000 di Brunello, 4.500.000 di Rosso, 300.000 di Sant’Antimo e 32.000 di Moscadello per un giro d’affari di 170 milioni di euro. Continua a crescere anche il flusso turistico verso Montalcino: nel 2016 sono state 1.200.000 le presenze con un aumento del 20% rispetto all’anno scorso.

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