Una diciasettenne di Squinzano, ha prima partorito in casa, poi messo il feto in un sacchetto, nascondendolo in un armadio-ripostiglio della sua abitazione.
Succede in provincia di Lecce: la 17enne partorisce poi nasconde il feto. Va, poi, in ospedale a Copertino per farsi curare a causa di alcune emorragie e lesioni riportate durante il parto.
Sulla vicenda indagano i carabinieri avvisati dai sanitari dell'Ospedale, che hanno accertato che il parto era avvenuto poco prima, in ambiente domestico, senza garanzie e assistenza medica. Sul feto sarà eseguita l'autopsia, come disposto dal pm della Procura della Repubblica di Lecce.
E' stata la stessa giovane a indicare dove si trovava il feto e a consentire ai carabinieri di individuarlo.
La giovane, che ha comunque completato la 35esima settimana di gestazione, vive in un ambiente sociale, economico e familiare particolarmente degradato. L'autopsia dovrebbe contribuire a comprendere se il feto è nato vivo oppure se era già morto.
Nel caso di nascita di feto morti, potrebbe configurarsi per la giovane il reato di occultamento di cadavere o potrebbe trattarsi di un abbandono solo momentaneo. Se fosse accertato che era vivo si aprirebbero altri scenari al momento solo ipotetici.

