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Caso Tbc: coinvolti quasi 3.000 pazienti, tutti bambini

La dottoressa addetta ai vaccini, si era resa conto di essere affetta dalla malattia solo alcuni mesi dopo

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A settembre scorso, una pediatra convenzionata dell’Asuit e addetta ai vaccini, aveva contratto la malattia Tbc. La dottoressa era riuscita ad accorgersene però, soltanto mesi dopo, motivo per il quale è stato necessario mettere in atto un’operazione sanitaria che ha visto coinvolti quasi 3000 pazienti, tutti bambini. Dati al quale sui risale grazie al bilancio dell’Azienda sanitaria universitaria integrata di Trieste sul “caso Tbc”. Dai controlli effettuati emerge che "dei 2.518 bambini sottoposti a test tubercolinico di Mantoux o al Quantiferon test" - all'interno dei quali sono inclusi anche alcuni fratelli o sorelle dei piccoli pazienti della pediatra - i "positivi in totale sono risultati 9, di cui 4 con tubercolosi non contagiosa e 5 positivi al test (né malati né contagiosi)", spiegano i sanitari in una nota.


Controlli anche sui contatti familiari della pediatra dai quali è emerso che "sono positive al test 5 persone adulte su 18, di cui 4 in trattamento preventivo con Isoniazide ed una con sospetta tubercolosi polmonare non contagiosa posta in terapia antitubercolare".


Fra i 10 collaboratori professionali che hanno operato a stretto contatto con l'operatrice sanitaria, "3 sono risultati positivi al test, di cui 2 in trattamento preventivo con Isoniazide e 1 con tubercolosi polmonare non contagiosa posta in terapia". Per quanto riguarda i 26 contatti lavorativi occasionali invece, una sola persona è risultata positiva al test. Il protocollo attivato "ha permesso di intercettare tutti i bambini e gli adulti testati in una fase molto precoce dell’infezione, per cui nessuno è da considerarsi contagioso", assicurano dalla Asuit.
L'Irccs Burlo Garofolo ha assunto l’impegno di preparare lo sciroppo di Isoniazide necessario per la profilassi, di attivare un ambulatorio dedicato esclusivamente alle visite dei bambini inviati dal Dipartimento di prevenzione in quanto risultati positivi ai test e a prenderli in carico in caso si fossero resi necessari ulteriori accertamenti o terapie.


Osserviamo adesso i numeri. Federfarma ha fornito "gratuitamente il complesso vitaminico B prescritto necessariamente congiuntamente all’Isoniazide". In città l’allarme dilaga tra i genitori. Tra il 27 settembre e il 24 ottobre sono arrivate a quota 5000 le telefonate al numero verde sanità, il quale ne ha effettuate più di 7.000, per contattare le famiglie e fissare gli appuntamenti. 348 le raccomandate alle famiglie che non è stato possibile raggiungere telefonicamente.


Attenzione. L'aggiornamento definitivo degli elenchi ha evidenziato che, i bambini da testare erano 2.790, tutti nati fra il 13 novembre 2008 ed il 23 agosto 2016, con età al momento del contatto fra 0 e 6 anni. Sui 2.790 bambini invitati telefonicamente o attraverso raccomandate se ne sono presentati 2.496. I bambini che non si sono presentati risultano 294: le famiglie "sono invitate a contattare il numero verde sanità 800991170 per prendere appuntamento".

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