“Se Mondadori e Rizzoli si fonderanno finalmente potrà vincere un bel libro e non l'editore più forte" Questo l’opinione del critico d'arte , uomo di spettacolo, di cultura ed ex politico Vittorio Sgarbi.
Interpellato Sgarbi saluta con favore la fine della competizione tra i due colossi editoriali italiani. “Nulla di scandaloso nello stato presente del Premio “ sottolinea Sgarbi- “ dato che è nato con un collegamento tra gli scrittori, l'editoria e un liquore. Il premio è basato sulle lobby di potere, non l'ha fondato padre Pio."
Il critico ammette che la vittoria ha sempre arriso alle due case editrici più importanti ossia Rizzoli e Mondadori. "Adesso che sono unite , non vincerà il libro più bello e non l'editore più forte. Un cambiamento che, quando e se ci sarà, premierà un libro e non un editore. Mentre invece lo Strega, come tutti i grandi premi, tende al duopolio. Le cose cambiano, anche se con una certa lentezza" dichiara Sgarbi contento che mondo dell’editoria sta cambiando e la competizione tra gli editori che era l’anima dei concorsi letterali, come anche nel caso del Campiello, vada a sparire.
“Io, in compenso, non faccio parte della giuria" scherza Sgarbi " perché sono troppo fuori dalle regole. Il mio vecchio amico, Tullio De Mauro, che è il presidente della giuria, è già una garanzia" assicura il critico " perché è una persona seria. Certo è che se i lettori, legati ad una casa editrice, si mettono d'accordo, si formano le cordate. E come si fa a riformare questo sistema?" si chiede Sgarbi anche se in questo sistema non ci trova niente di strano.