I quarantasette brani che compongono la raccolta della poetessa italo-croata Deborah Zerovnik - ma le cui origini "multietniche" sono in realtà assai più complesse - sono accomunati dalla volontà di rappresentare i drammi e le storie (tra cui la Guerra dei Balcani, presente in sottofondo in buona parte dei testi) dal punto di vista di una profuga dell'insignificanza, non in senso dispregiativo ma con l'intento preciso di recuperare, pur nell'orrore dei temi trattati, una dimensione umana e personale, una memoria che non ceda alla tentazione del farsi esempio, spiegazione e generalizzazione, ma proprio sottolineando la piccolezza di ognuno di fronte alla Storia e alle vicende del mondo...Continua a leggere...