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Il Ventennio di Di Giacomo

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Ulisse Di Giacomo è succeduto a Silvio Berlusconi nel seggio del Senato lasciato vacante dopo il voto sulla decadenza del 27 Novembre 2013.
Nel Novembre 1993 Silvio Berlusconi annunciava la sua discesa in politica, dando inizio a un ventennio durato fino ai nostri giorni
Ecco some sarebbe potuto andare se ...


Il Ventennio di Di Giacomo


Oggi 27 Novembre 2013 il Senatore Di Giacomo festeggia i suoi venti anni in parlamento.
Era il lontano Novembre 1993 quando annuncio di volersi impegnare in politica con il centro-destra della lista Segni. Da allora quattro rielezioni e sempre nelle schiere del partito cattolico-liberale che si è alternato per due volte ai socialdemocratici nella guida dell’Italia post tangentopoli.

Giornalista - Senatore, cosa ricorda di quel lontano Novembre di venti anni fa?

Di Giacomo - Era un periodo di fermento. Il PCI aveva cambiato nome in PDS e si apprestava a vincere le elezioni e andare al governo. Nonostante la svolta riformista –che lo porto a diventare il più grande partito socialdemocratico europeo- io e altri ex democristiani credemmo utile collocarci all’opposizione e da lì portare avanti le nostre istanze.

G – Nella società, al di fuori della politica, cosa successe?

D- Ci furono forti cambiamenti negli assetti industriali e finanziari. Con il crollo del potere craxiano, vennero meno le coperture politiche che avevano favorito alcuni imprenditori dell’epoca. Si ricorderà del fallimento della Fininvest di Silvio Berlusconi, schiacciata da 4.000 miliardi di debiti nell’ottobre del 1993. Lei è giovane ma in archivio troverà notizia del disperato tentativo di salvarsi che Berlusconi fece fondando un partito politico; tentativo derelitto…fallito grazie alle norme sul conflitto di interessi.

G- Conosco la vicenda. Voleva candidarsi proprio contro di lei, nel suo seggio senatoriale se non sbaglio. Mi perdoni ma potremmo dire che lei da venti anni occupa quello che sarebbe potuto essere il seggio dell’ex imprenditore brianzolo….

D - Se la mette così….
Le dico solo che i suoi proclami del tempo, improntati all’anticomunismo erano fuori dal tempo allora…figuriamoci oggi.

G – Si è mai chiesto come sarebbe andata l’ Italia…se il Senatore Di Giacomo avesse lasciato il posto al Cavaliere Sivlio Berlusconi…sappiamo che è fantapolitica ma giochiamoci su!

D - Ah Ah Ah!
E’ difficile immaginare questi venti anni in maniera diversa.
Pur nell’alternanza di Governi abbiamo riformato insieme la costituzione, creato un mercato libero ma riequilibrato da un forte intervento dello stato ampliando welfare e ammortizzatori sociali
Nonostante i radicali cambiamenti che la globalizzazione della produzione ha imposto in tutto l’occidente siamo riusciti a preservare diritti fondamentali dei lavoratori ed evitare la fuga dei capitali produttivi.
Abbiamo razionalizzato la spesa pubblica e arginato il debito pubblico ma riducendo le diseguaglianze sociali, intaccando invece le rendite e intensificando la lotta all’evasione fiscale. Ci sono voluti venti anni ma oggi la mentalità è cambiata: ora non ci si sente furbi a evadere il fisco, ci si sente ladri.
Con Berlusconi non so se tutto questo sarebbe potuto succedere…

G - Dal programma che presentò direi proprio di no!

D – In effetti si intuiva una forte impronta populista; magari sarebbe andato al potere solo per fare leggi che salvassero le sue imprese dal fallimento e lui dalla bancarotta…

G - Delle Leggi per così dire… “Ad Personam”?
Ma Senatore… quelle cose non succedevano più nemmeno in Sudamerica!
Lei sottovaluta gli italiani; non l’avrebbero mai seguito in quel terreno.

D - Mah…non saprei…ma sono discussioni accademiche, oziose direi… Manca la prova contraria che per fortuna, non potrà mai esserci!

G - Già, per fortuna. Ancora congratulazioni Senatore Di Giacomo.

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