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Lega Pro, la spal... lata della Spal

Cittadella allunga con calma

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Tredicesima giornata di Lega Pro: buone notizie per i deboli di cuore.

Gli equilibri di leadership determinatesi nelle ultime settimane non hanno subito scossoni, e per almeno altri sette giorni non muteranno significativamente. A limite, nella migliore delle ipotesi per le squadre che inseguono le battistrada, si potrebbe assistere ad una leggera riduzione dei distacchi. Ma dipende sempre, naturalmente, dalla effettiva possibilità che Cittadella, Spal e Casertana rallentino la loro marcia.

La Spal, nel girone B, assorbita la flessione di fine ottobre-inizio novembre, è tornata ad essere l’implacabile rullo compressore delle prime giornate, giovandosi anche degli incidenti di percorso di chi sta dietro. Gli estensi, infatti,vanno a cogliere la vittoria sull’ostico campo del Sant’Arcangelo (2-0 in Romagna per la capolista), mentre l’ex Maceratese dei miracoli continua a balbettare, e anzi, addirittura si inceppa di brutto in quel di Ponte a Egola (frazione di San Miniato), dove esce battuta per 2-1 dalla squadra locale, il Tuttocuoio. Le conseguenze in classifica sono implacabili: ora si contano, infatti, quattro punti di distacco tra prima e seconda (29 quelli della Spal, 25 quelli dei marchigiani), e alle spalle degli uomini di Bucchi preme sempre di più il Pisa, vincente in casa nel derby con la Lucchese (2-1). Se possiamo avventurarci in un pronostico, ci sentiremmo di dire che i nerazzurri toscani, esattamente come i biancorossi del Chienti, potrebbero essere già parte integrante del blocco play-off; qualche perplessità ce la procura invece l’Ancona, la cui politica dei piccoli passi (1-1 lo scorso sabato col Pontedera in casa) non paga (e Carrarese e Tuttocuoio sono pronte al superarlo).

L’operazione-sorpasso ai danni della squadra leader sembra essere più possibile, al momento, nel girone A, dove il Cittadella va avanti per la sua strada ma le inseguitrici stanno a ruota: alla vittoria casalinga dei veneti sulla Reggiana (2-1), infatti, rispondono tanto l’Alessandria, vincente, al “Moccagatta”, sul Giana Erminio Gorgonzola per 2-1, quanto il Feralpisalò, che in terra repubblichina prevale sul Pordenone, col medesimo risultato dei piemontesi. Si attarda, invece, il Pavia, che contro il Mantova non va oltre il 2-2: e anche i longobardi giocavano in casa.

Nel girone C il Lecce, corsaro ad Agrigento (lontani gli exploit di inizio campionato, Legrottaglie sempre più in bilico) col risultato di 3-1, è balzato al secondo posto, con 22 punti. Fa coppia col Foggia, che nel posticipo del lunedì si è sbarazzato nientemeno che della capolista Casertana. Fortuna per i borbonici che questi risultati non ledono più di tanto il suo margine di sicurezza, che si riduce da 7 a 5 punti. Alle immediate spalle delle due pugliesi retrocedono il Cosenza e il Messina, che vanno entrambe “in bianco” rispettivamente a Benevento e in casa contro la Juve Stabia. Buona (ma non certo proibitiva) la vittoria del Catania a Frascati. Continua a scalare la classifica il Catanzaro di Erra, che con il colpaccio in quel di Pagani si porta a tre punti dal Benevento, e quindi praticamente alle porte della zona playoff. Poteva pensarci prima, il presidente Cosentino a sostituire D’Urso.

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