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Serie A, manciniana schiacciasassi

Torino secondo, risorgono Juve e Napoli

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Chievo-Inter, mezzogiorno domenicale di fuoco.

In altri tempi (in realtà in qualsiasi altro tempo) la classica sfida tra una piccola e una grande del campionato, con obiettivi diametralmente opposti. Le cose non stavano così, però, in questa fase iniziale della serie A 2015-16, giunta al quarto atto nella due giorni di sabato 19 e domenica 20 settembre. Gli scaligeri si trovavano sorprendentemente secondi dietro ai nerazzurri, in virtù dei loro sette punti condivisi, almeno fino alle 15.00, con Sampdoria, Roma, Torino, Sassuolo e Palermo.  Quella del “Bentegodi” che apriva, come detto, , al mezzodì il menu della domenica era dunque una vera e propria gara di vertice,  risoltasi in favore della capolista ambrosiana col meno spettacolare dei punteggi-vittoria, un 1-0 strimzito determinato dal gol di un ritrovato Mauro Icardi al 42’. Rullo compressore in classifica, questa manciniana che ha macinato quattro vittorie in altrettanti turni, però non certo in campo, dove fino ad ora ha ottenuto il massimo senza mai veramente dominare, ma anzi fondandosi sulle soluzioni vincenti dei suoi assi nella manica (ieri Icardi, fino a ieri l’altro Jovetic).

Saranno i pandorini ridimensionati da questo stop, e indotti a tornare allo standard delle loro ambizioni di classifica? Come poterlo prevedere, dal momento che un’altra incredibile rivelazione di questo inizio campionato, il Sassuolo terribile di Di Francesco, non molla la presa e allo stadio “Olimpico” fa vedere le streghe alla Roma, con cui continua ad essere appaiata in classifica (8 punti)? C’è modo e modo di fare 2-2, quello del Sassuolo è il più degno di una squadra in forma esplosiva: due volte in vantaggio,  gli estensi hanno costretto i capitolini a fare una partita tutta in rincorsa. Chissà quanti tifosi della Lupa avrebbero immaginato uno scenario completamente differente per lo storico, trecentesimo gol in serie A (e naturalmente con la maglia romanista) di Francesco Totti (36’) o per la prima rete giallorossa di Salah in campionato (48’): purtroppo non si trattava né di una sfida- scudetto è di una finale di Coppa, ma soltanto di rimontare i gol di Defrel (22’) e di Politano (44’).

Intanto, dal lotto delle seconde, emerge solitario il Torino, che vince la sfida diretta con la Sampdoria grazie ad una doppietta di Quagliarella nel primo tempo (18’ e 24’). Il terzo posto in solitudine è invece della Fiorentina, vincente a Carpi con un gol al 35’ di "Babau"-Babacar, match-winner come contro il Genoa. Vittorie scacciacrisi per il Bologna, per la Juventus e per il Napoli. I felsinei si aggiudicano la gara da mors tua, vita mea contro il  Frosinone, andata in scena al "Dall’Ara". Il francese Mounier al 27’ regala i primi tre punti ai rossoblù e lascia ancora completamente a secco i ciociari, a cui urge darsi una mossa.

La Juve, invece, espugna il “Ferraris” grazie ad una doppietta di Pogba, sale a quota 4 punti  e lascia il Genoa a 3. Per la verità, se non ci sono dubbi sulla paternità pogbiana del secondo gol (arrivato su rigore al 60’), il primo, che ha cambiato il risultato al 36’, al 50% è anche “merito” del portiere genoano Lamanna. La “terapia di Coppa” che ha funzionato così bene per l’Allegra Armata lo ha fatto ancor meglio nei confronti dei problemi del Napoli.  Dopo la cinquina secca rifilata al Bruges n Europa League, al “San Paolo” la truppa di Sarri  travolge con cinque reti anche la Lazio: nella prima notte da leoni del Napoli post-Benitez formato campionato è festa per Higuain, che segna al 14’ e si ripete al 59’, ma anche per Allan, in gol al 35’, per Insigne, autore del momentaneo 3-0 al 48’, e per Gabbiadini, che ha messo la ciliegina sulla torta al 79’. Sono 5 ora i punti in classifica per i vesuviani, e oggi come oggi valgono l’aggancio all’Atalanta: ma oltre le mura orobiche si aprono i quartieri alti della classifica, ed è lì che la Barbarica Armata Azzurra vuole fortissimamente (ri)piombare.  

Allo stadio “Atleti azzurri d’Italia” di Bergamo è  beffa cocente per l’Atalanta, che vede sfumare fuori tempo massimo una vittoria che sembrava arpionata in extremis: Moralez all’89’ faceva gongolare Reja, che però non aveva fatto i conti con Eros Pisano, difensore scaligero che, al 97’, il fato faceva scoprire goleador. Giusto per rovinare la festa  in riva al Morla, avrà pensato qualche tifoso orobico in preda alla malinconia del momento. 

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