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Italia, vittoria di rigore contro la Bulgaria

A segno De Rossi, che poi si fa espellere

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Uno, maledetto e subito.

Parliamo del gol che al “Barbera” di Palermo ha consentito all’Italia di Antonio Conte di superare la sempre ostica Bulgaria, e quindi di conservare il primo posto nel gruppo H. A segnarlo, praticamente al pronti-via, il romanista Daniele De Rossi, su rigore concesso per un fallo subito da Candreva ad opera di Minev: era appena il 6’ quando .l'arbirtro russo Karasev fischiava la massima punizione a danno degli ospiti  Doppia esecuzione, doppio gol, ma ne viene conteggiato solo uno. Dopo la "vittorionza "contro Malta arriva la "vittorietta" ai danni della nazionale bianco-rosso-verde, ma non si creda che la gara sia stata asfittica o che sia morta subito dopo il gol iniziale; i bulgari hanno fatto quello che potevano (e cioè gli sfavoriti della vigilia, restando però ordinati e non disdegnando qualche folata in avanti), per gli azzurri invece è stata una serata di gioco arioso, di manovre ficcanti, di conclusioni fulminanti, mai baciate, però, dalla gioia del raddoppio. 

Sugli scudi El-Shaarawy, arrivato al tiro insidioso al 12’, al 50’, al 63’ e al 66’, senza contare che al 46’ aveva servito a Parolo un cross invitantissimo, meno incisivo rispetto a venerdì Pellè, match-winner a Firenze, comunque sempre pronto a duettare con El Shaarawy  e a far trovare la sua testa sui cross di Candreva e Verratti. A metà della ripresa al posto dell'attaccante del Southampton entrerà Zaza, altro perno della Nazionale che sarà. Ma è Bonucci all’88’ a fallire la baionettata che avrebbe potuto chiudere la partita. Meno di tre minuti dopo, Milanov  si sarebbe quindi potuto trasformare nel punitore dell’imprecisione azzurra, ma Buffon, alla seconda seria occasione in cui è stato chiamato in causa (era già stato costretto ad intervenire su Mitsanski al 18’), si fa trovare pronto per la chiusura.

Dal 55’, intanto, l’Italia non poteva più contare sull’autore del gol del vantaggio. Solo nel libro Cuore, infatti, De Rossi è un modello di comportamento, in Nazionale molto meno. Mitsanski lo atterra e paga, giustamente, con l’espulsione, ma il centrocampista della Roma, per natura incapace di rinunciare alla vendetta, colpisce l’avversario ad una gamba mentre è ancora steso al suolo: così esce anzitempo anche lui, e, pur avendo commesso il fallo per secondo, riceve il cartellino rosso per primo. In 10 contro 10 la partita non cambia volto. . 

La Croazia che, sulla carta, era considerata il collettivo più forte del raggruppamento, insieme all’Italia, si trova ora ad annaspare alle spalle di una sorprendente Norvegia, seconda dietro l’Italia. Ad ottobre la madre di tutte le partite del girone sarà proprio quella del 13 ottobre contro i vichinghi.

Due note di colore (e di statistica) per concludere: con 78 cartellini timbrati Giorgio Chiellini eguaglia Gaetano Scirea nel numero di presenze in Nazionale, mentre Buffon vola a 150,  il più azzurro degli azzurri, in ogni tempo. Un altro grande protagonista, Andrea Pirlo, ha invece vissuto tuttala gara in panchina.
        

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