Partecipa a Notizie Nazionali

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Tour de France, l’acuto di Van Avermaet

Tutto invariato in classifica generale

Condividi su:

Ancora beffa-Sagan.

Una volta ancora il “sagace” gregario di Contador è stato bruciato al fotofinish, sicché  alla fine la tredicesima tappa gialla, la Muret-Rodez di 198,5 km, è andata a un homo novus, il fiammingo Greg Van Avermaet, appartenente alla Bmc: il compagno del secondo in classifica Van Garderen si è aggiudicato il duello finale con l’uomo Tinkoff, e dunque , lui grande specialista delle corse classiche, ha potuto aggiungere al suo personale palmarés la prima tappa in assoluto conquistata alla Grand Boucle.

Avendo detto che Van Garderen è rimasto secondo, abbiamo in pratica anticipato quella che è la nuova situazione in classifica generale: che in realtà non è affatto nuova, essendo Froome sempre maglia gialla con 2’ di vantaggio sullo statunitense, ed essendo sempre Quintana terzo ad un minuto di svantaggio dal precedente. Tappa di transizione per gli altri big: Contador fora ma tiene, e anche Nibali deve gestire una foratura, ma non fa peggio di ieri.

Lo sviluppo della tappa è stato abbastanza lineare: c’è stata un’iniziale fuga a quattro, presto allargatasi a sei.  Dal gruppetto dei fuggitivi è venuto fuori un battitore libero, che ha cullato il suo sogno di gloria per poco più di due chilometri. Poi è stato ripreso dal gruppo degli altri fuggitivi, da cui, proprio in dirittura d’arrivo, è venuto fuori un triumvirato, ripreso alla fine dal gruppone che aveva già riassorbito i fuggischi rimasti indietro.

Riepiloghiamo tutto, con nomi. Poco dopo la partenza si lanciano in avanscoperta  Alexandre Geniez della FDJ, Thomas De Gendt della Lotto-Soudal, Cyril Gautier della Europcar e Wilco Kelderman della LottoNL-Jumbo. Ad essi, dopo cinque chilometri, si aggiungono  Nathan Haas della Cannondale-Garmin e Pierre-Luc Perichon  della Bretagne: quest’ultimo era già stato protagonista di una scoppiettante azione di fuga nella prima tappa francese della corsa.

Il sestetto fa il bello e il cattivo tempo fino a 24 km dalla conclusione, divertendosi a collezionare, nel frattempo, un distacco dal resto della carovana compreso in una forbice oscillante tra i 4’ e i 2’. Sugli scudi De Gendt, “appaltatore” assoluto dei primi traguardi della giornata:  lo sprint intermedio di Laboutarie e il Gran Premio della Montagna  posto alla cote de Sant Cirgue.  Geniez, poi fa suo il gpm della cote de la Pomparie, mentre il terzo e ultimo gpm, alla cote de la Selve, va a Kelderman.

Poco dopo scatta la fuga di Haas, che però non riesce ad andare oltre 10’’ di distacco e viene prontamente ripreso. E quando mancano 14 km all’arrivo, Kelderman, insieme a Gautier e De Gendt, prende l’iniziativa di portarsi in testa. Neanche loro, però, riescono a prendere il largo: avevano 40’’ scarsi di vantaggio sugli altri fuggitivi quando questi sono stati ripresi dal truppone degli  inseguitori. Parliamo, naturalmente, di quella che possiamo chiamare “orda d’oro”, perché  è il maxigruppo in cui, di regola, dovrebbe trovarsi anche la maglia gialla, i suoi gregari e le altre squadre di classifica. Questa orda non perde mai realmente contatto con i fuggitivi (a meno che questi ultimi non siano così abili da rendersi irraggiungibili), e da essa, in dirittura d’arrivo, si stacca il plotoncino degli aspiranti alla vittoria di tappa, quasi sempre subentranti agli spompati avanguardisti.

De Gendt, in realtà, uno stoico De Gendt, tanto spompato non era, ma anche lui ha dovuto soccombere alla legge del plotoncino lanciato all’attacco dall’orda. E così, alla fine è rimasto tagliato fuori non solo dal podio, ma pure dalla top ten.

Ancora più stoico di De Gendt, e su questo non ci piove, è stato  Jean-Christophe Péraud (Ag2r): quando mancano 54 km alla fine cade strisciando sull'asfalto bollente (ci sono 44 gradi al sole), si rialza e, pur avendo escoriazioni su tutto il corpo, prosegue la sua corsa fino alla fine. L’eroe di giornata è sicuramente lui.
 

Condividi su:

Seguici su Facebook