Lo dicevamo appena ieri: tappa dopo tappa, la maglia gialla se ne andava di spalla in spalla, senza riposo.
Tony Martin (Etixx) ha infranto l’andazzo, facendo finalmente doppietta: dopo Huy, è rimasto in giallo anche ad Amiens.
Finalmente la Francia! E che schedina sarebbe stata, se fosse esistito un toto-Tour! Doppietta in maglia gialla, doppietta nella vittoria di tappa (non consecutiva, però), e infine doppietta quanto a nazionalità degli uomini sul podio.
Alla fine, infatti, sono stati due crucchi i padroni della prima tappa della Grand Boucle sul suolo francese: la Arras-Amiens, centottantanove chilometri. Tutta sinfonia tedesca nel trattone delle meraviglie, dal campanile di Saint-Jean-Baptiste alla Torre Perret?
In realtà, Beethoven ha suonato solo alla fine con i suoi titanici rintocchi. La gara era iniziata con un allegro più degno di Bizet, protagoniste due glorie di casa: Nicolas Edet (Cofidis) e Pierre Luc Perichon (Bretagne). Ullallà, dopo solo dodici chilometri Perichon è seul in testa alla corsa, con 2’35” di vantaggio sul groupe, e da buon sciacallo-champagne, si giova di una serie di cadute di alcuni suoi avversari per portasi a 3’. Alcuni minuti più tardi, però, il suo vantaggio torna ad assottigliarsi a 2’30’’, e poi a 1’21’’.
A 97 km dalla fine adieu Perichon: si rifanno vivi Tony Martin e Mark Cavendish con la Etixx e tutta la carovana dei big, Nibali (Astana), Contador, Sagan (Tinkoff), Froome (Sky), Quintana, Valverde (Movistar), Van Garderen (Bmc), Gallopin (Lotto-Soudal), Rodriguez, Kristoff (Katusha), Greipel (Lotto-Soudal) e Degenkolb (Giant). Ė questo plotone a guidare l’orda che risucchia e rimpiazza il povero Perichon: e il comando lo terrà fino alla fine, avvantaggiandosi anche di una spaventosa caduta nelle retrovie che, al km 25, ha coinvolto circa una novantina di corridori, e non ha consentito all’avanguardia del secondo troncone di guadagnare posizioni.
Allo sprint finale ci sono Cavendish, Kristoff, Sagan, Greipel e Degenkolb. L’inglese della Etixx tenta l’allungo ma perde l’attimo; e proprio come in Zelanda, Greipel lo beffa. Dovrà, Cavendish, accontentarsi del terzo posto, perché anche Sagan fa meglio di lui.
Sul fronte della maglia gialla, Tony Martin riesce a mantenere su Froome gli stessi 12’’ di distacco di ieri. Chapeau, anzi, Hut!