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Rosberg si prende la Pole Position

A Barcellona, Hamilton secondo; Ferrari prestazionali

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Qualifiche del Gran Premio di Spagna variopinte di tinte cronometriche da urlo e che si concludono con un tempo acrilico da 1.24:681.
Ad autografare i millisecondi che si alternano è Nico Rosberg, su scintillante Mercedes.
Lo segue, in seconda posizione, staccato di qualche decimo, il compagno di team Lewis Hamilton, il quale, già dalla seconda eliminatoria doveva comprendere che oggi si sarebbe trattato di una sfida tutta interna, a suon di millesimi e con pendenza decisamente a favore del tedesco suo compagno e, indiscrezioni dicono, suo più grande rivale.


Terzo si piazza Sebastian Vettel, su una Ferrari prestazionale (specie in rettilineo), con il tempo di 1.25:480.
A pochi millesimi, dunque, dall’1.25:170 di Lewis Hamilton, alla sua stessa lunghezza d’onda, con caschi fucsia e gialli di identico spessore, ma con un solo limite in più: un pezzo di classifica da valicare.
La grinta è però tanta in quel di Maranello, dove lo stesso Kimi Raikkonen (separato da Vettel da uno stratega Bottas e da un brillante Sainz) chiude in sesta posizione, ma promette concentrazione e determinazione nella gara di domani.
 

Settimo e ottavo chiudono Kvyat e Massa e solamente nono il Dani Ricciardo che sembrava la promessa della stagione e che, invece, sta per dire addio al quinto motore, in bilico tra una monoposto che senza nuovo turbo non ha più le ali e una penalità da far vedere le stelle, tanto per giocare di ossimori.
Brutti momenti in casa RedBull, durante una stagione nera.


Nera, ma non abissale quanto quella che sta vivendo la scuderia Honda, con Fernando Alonso, in particolare, non rassegnato e vedersi tredicesimo in Pit Lane, lui che l’ultima volta (era il 2013) fece volteggiare la Rossa come una sposa eccitata e scrisse e pubblicò un successo tra i memorabili, rimontando dall’undicesima alla prima posizione, con 22 secondi di vantaggio sul secondo pilota.
Nella sua stessa patria, il ricordo migliore, nel momento peggiore.
 

Tra nostalgie e certezze, la velocità non guarda nessuno e la Spagna dai toni forti e dall’acceleratore impazzito, fa “poi” col dito indice e richiama all’attenti per la gara di domani.
 

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