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Milan, affare fatto con Bee

La definizione dell’accordo è questione di ore

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Anche se non si chiama mister Bean , bensì mister Bee, il magnate thailandese capita comunque a fagiolo in questo momento particolarissimo (e non certo esaltante) del Milan. 

L’accordo alla fine sembra essere stato raggiunto: secondo indiscrezioni prontamente raccolte da Sky Sport, confermate comunque dal braccio destro Fedele Confalonieri (“Il futuro è la Thailandia”), Berlusconi avrebbe dato il sospirato via libera alla cessione del 51% del Diavolo al direttore esecutivo capo  di Thai Prime, la società di promozione calcistica internazionale che opera con iniziative come GLS (Global Legend Series), una tournée mondiale di ex stelle del calcio che tornano in campo per beneficenza. Niente Cina, e niente bibite, dunque, nel futuro del Milan (si sa, comunque, che fino alle ultimissime ore il Presidente aveva flirtato anche con la cordata cinese di mr. Li, padrone di un'azienda leader globale nel settore delle comunicazioni): l’ex Cavaliere ha deciso di cedere il suo gioiello ad un uomo, Bee Taechaubol, di cui, probabilmente, apprezza l’inventiva del pubblicitario, virtuoso del marketing, capace di rimettere in gioco vecchi campioni; un po’ quello che ha fatto lui stesso agli inizi della sua avventura televisiva con molte star in uscita dalla Rai o in rotta di collisione con essa, facendo così la fortuna delle sue reti.

Se Berlusconi aveva ancora qualche dubbio (dettato magari anche da questioni sentimentali) a mollare il suo “giocattolone”, di certo la penosa partita di ieri contro il Genoa deve averglielo spazzato via. Il ciclo d’oro legato alla sua proprietà è finito, il Milan è tutto da rifondare, ma con uomini nuovi: l’era di Sua Emittenza finisce forse un po’ malinconicamente, ma senza traumi. E soprattutto, con una liquidazione… principesca: cinquecento milioni di euro. Nei giorni scorsi si era parlato di novecento o di ottocento milioni , ma evidentemente qualcuno nell’entourage di Arcore ha ritenuto opportuno diminuire le pretese.

Il “gancio” italiano per il felice esito dell’operazione è una vecchia conoscenza del nostro campionato, quel Fabio Cannavaro già al fianco di Bee nelle sue iniziative benefiche. L’ex capitano azzurro potrebbe anche essere il tramite per portare sulla panchina rossonera Lippi (affiancherebbe come direttore tecnico lo stesso Cannavaro) o, perché no, Conte. Appare, insomma, sempre più abbandonato al suo destino il povero Inzaghi, pupillo di Barbara Berlusconi: se anche non dovesse essere sostituito subito con Brocchi, farebbe comunque le valigie a fine maggio.    

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