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Trionfo Mercedes in Australia

Podio per Vettel; ritiro per Raikkonen

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Si accendono i semafori sul circuito di Albert Park e inizia il Gran Premio d’Australia, puntuale come sempre, emozionante come pochi.

Inizia con safety car in pista, con il boom inaspettato ed esplosivo del disordine sul tracciato.Safety car arrivata dopo il tamponamento tra Raikkonen e Maldonado (costretto al ritiro).Safety car presente per quattro giri, giusto il tempo di una seconda partenza, con copia incolla rispetto alla prima: inarrivabili e su un altro pianeta le Mercedes sono davanti.

Uno scatto pulito, il loro, un argento che schizza da ogni dove.
E così è stato per tutta la gara: primo posto per Lewis Hamilton, secondo posto per Nico Rosberg.
Terzo posto, nonché primo podio al suo debutto in casa Ferrari, per Sebastian Vettel, il quattro volte campione del mondo che, come Schumacher nel 1996, ha iniziato a Melbourne l’avventura in quel di Maranello e ha iniziato proprio con un quarto piazzamento in qualifica.


Sotto il podio, Massa sulla sua Williams si accontenta del quarto posto, davanti al novellino Nasr.
Giorni difficili in casa RedBull, ma Ricciardo, a casa sua, riesce a strappare un sesto posto, lasciandosi negli scarichi Hulkenberg ed Ericcson.
Nono piazzamento per Sainz, aggressivo come pochi, con venti anni feroci e la voglia di imporsi, in questa Formula1 che lascia spazio solo ai migliori.
Decimo chiude Perez e undicesimo Button.
Stop.


Stop perchè in pista ne sono rimasti proprio undici, tra piloti che non sono scesi in pista (Bottas, per problemi alla schiena), piloti purtroppo in condizioni non brillanti (Alonso ancora in convalescenza) e tra innumerevoli ritiri.
Il clamoroso ritiro di Raikkonen, per esempio, costretto a concludere la gara a 16 giri dal termine a causa della cattiva applicazione della gomma posteriore sinistra.


Un destino segnato, nonostante oggi sembrava girasse bene, in quanto il finlandese ha fatto registrare tempi da urlo sul felice cronometro e ha dimostrato prestazioni che non si vedevano dai tempi in Lotus. La Formula uno è così. 

E l’Australia, con le sue curve intitolate solamente ai grandi, rincara la dose e regala brividi o incubi.
 

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