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Serie A, Inter bella di notte

Distanze invariate al vertice, Fiorentina quarta

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Sabato 7 e domenica 8 febbraio 2015. È stata celebrata la XXII giornata di serie A. La sfida dello “Juventus Stadium” ha rivelato che la ripresa del Milan era un’illusione, mentre la febbre juventina del quarto scudetto consecutivo è la stessa di Tevez, sceso in campo nonostante, appunto, un attacco febbrile alla vigilia della gara glielo sconsigliasse. Ma l’argentino non si è limitato ad essere presente: ha anche aperto le marcature, al 14’ su sospetto fuorigioco, e spianato così la strada all’ennesima serata di stradominio bianconero. All’Apache si sono associati Bonucci al 31’ e Morata al 65’: potevano sperare i diavoli di Inzaghi di farla franca opponendo alle furie zebrate soltanto una “magia” del volenteroso Antonelli (al 28’)? Sorride pure l’altra metà di Torino: è 3-1 anche per i granata di Ventura, che con la vittoria del  “Bentegodi” contro il Verona affondano la piccozza a quota 31 in classifica. Era dal ’78 che il Toro non riusciva ad allineare quattro vittorie di seguito: la storica impresa è passata dai piedi di Martinez, Quagliarella, implacabile dagli undici metri, ed El Kaddouri, in gol rispettivamente al 32’, al 50’ e al 92’. Dieci minuti prima che il belga-marocchino triplicasse, gli scaligeri avevano già trovato il gol della bandiera col sempreverde Toni.
Per quello che può, e nonostante i punti di distanza siano diventati chilometri, la Roma continua ad inseguire la Juve, ma nello stesso deve guardarsi alle spalle, per non trovarsi, all’improvviso, ripresa dal Napoli, che è forse finalmente giunto alla sua forma-standard. Seconda e terza sono entrambe vincenti: la Roma sul campo del Cagliari, il Napoli al “San Paolo” a spese dell’ex rivelazione Udinese. Al “Sant’Elia” i capitolini superano lo scoglio Zolandia con le reti di Ljajic al 37’ e di Paredes all’84’; inutile il gol di M’Poku al 94’ per gli isolani. Il team di Benitez, invece, strapazza quello di Stramaccioni con tre gol, l’ultimo dei quali, per giunta, è una sfortunata autorete di quello stesso attaccante friulano, Thereau, che la partita l’aveva riaperta, segnando il gol dell’1-2. Questa l‘esatta sequenza delle marcature: apre Mertens all’8’ seguito da Gabbiadini al 21’, poi è Thereau-show: il francese, come detto, segna l’1-2 per la propria squadra, pochi minuti dopo il raddoppio partenopeo (27’), e poi, al 59’, il definitivo 3-1 per gli avversari.   
C’è ancora bisogno di ripeterlo? La vera squadra-rivelazione di questo campionato è il Sassuolo, e gli estensi non vengono meno al loro ruolo neppure al “Ferraris”, dove sono stati capaci di bloccare la Sampdoria che non è più quella di qualche mese fa, ma fino alla fine resterà nella mischia dell’eurozona. Tutto si decide in meno di dieci minuti: ad Acerbi, che porta in vantaggio gli ospiti al 1’, risponde Eder per i blucerchiati all’8’. L’altra rivelazione, invece, e cioè il Palermo, a San  Siro è battuta dall’Inter, che grazie ai gol di Guarin al 16’ e di Icardi al 65’ e all'88' ritrova la vittoria dopo tre turni piuttosto avari.  
Importante quanto faticata la vittoria interna della Fiorentina sull’Atalanta. Sotto al  minuto nove, a causa del gol bergamasco segnato da Zappacosta di testa, i viola rimontano al 18’  con Basanta, anch’egli a segno di testa, e poi passano in vantaggio al 76’ col neoacquisto Diamanti. All’84’, però, è tutto da rifare quando Boakye, l’arma segreta sfoderata da Colantuono pochi minuti prima, fa 2-2; non è sempre vero che la rabbia rende poco lucidi ed anzi la furente reazione dei beniamini del “Franchi” porta, di lì a pochi minuti (89’), al gol esalta-domenica di Pasqual. Trentacinque punti e quarto posto in condivisione con la Samp: ma quanto sudore.    
Sul versante-salvezza, rinviata per neve all’11 febbraio Parma-Chievo, il risultato-copertina è quello dell’Empoli, che torna al successo in campionato battendo l’Empoli per 2-0 (Maccarone al 30’ e Signorelli al 57’).     
Stasera il quadro si completerà con l’eurosfida Lazio-Genoa.

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