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Doping, un anno e quattro mesi alla Kostner

Per complicità nel caso dell’ex fidanzato

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Viso d’angelo sporcato da un principe non troppo azzurro? Stroncata la carriera di una bandiera del nostro sport? Le ripercussioni per la reputazione di atleta di Carolina Kostner effettivamente potrebbero esserci, non tanto per la durata in sé della pena che gli è stata inflitta – un anno e quattro mesi di squalifica – quanto per il fatto che su di lei ormai aleggerà fino alla fine un precedente non proprio immacolato. Altri grandi atleti, nella storia dello sport, hanno subito squalifiche e sospensioni, e per tempi anche più lunghi: molti di loro, come è successo alla Kostner, hanno incrociato il doping sulla loro strada (o sostanze ancora più pericolose). Ma era gente dura, con le spalle larghe, abituata a combattere in un mondo di duri. La Kostner, però, non è né Cassius Clay né Maradona, è solo una leggiadra ragazza col tutù; reggerà al peso? Fosse solo per lei, a cui il coraggio e la determinazione comunque non difettano, forse ce la farebbe anche; ma è l’ambiente perbenista e apparentemente irreprensibile del suo sport, il pattinaggio artistico, che potrebbe vanificare i suoi sforzi di andare avanti come se niente fosse, isolandola progressivamente.
E pensare che non è stata certo la Kostner a fare uso di doping; nella sua vita, infatti, sia come donna che come atleta, il doping è entrato di striscio. Paga per aver coperto l’assunzione di doping da parte del suo ex fidanzato, il marciatore Alex Schwazer. E, senza meritarlo, in base alla sentenza emessa il 16 gennaio dal Tribunale nazionale antidoping, paga più di lui: la squalifica per Schwazer, infatti, finisce a gennaio del 2016, tra un anno esatto; la Kostner, invece, per tornare in pista dovrà aspettare maggio di quello stesso anno. 
E le è andata anche bene: all’inizio, infatti, la procura aveva chiesto quattro anni e due mesi, riformulati poi in dibattimento in due anni e tre mesi. La sentenza definitiva, poi, ha applicato un ulteriore sconto.    

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