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A Monza vince Hamilton

Disastro Ferrari, con Alonso fuori

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Gran Premio d’Italia senza mezzi termini: velocissimo, brillante, inedito, con colpi di scena e martellanti sorpassi.
Sul Circuito di Monza, nel tempio della velocità, la tredicesima gara del Mondiale 2014 di Formula1 urla il nome di Lewis Hamilton, lo stesso Hamilton autore di qualifiche brillanti, incerto in partenza, retrocessso in quarta posizione, ma che intasca una vittoria che gli spettava da più gare, una vittoria strappata con alto potenziale all’acerrimo nemico, nonché compagno di team, Nico Rosberg.
Rosberg chiude in seconda posizione, lui che è stato leader della gara per ventotto giri, ma che per due volte consecutive ha beccato lo slalom, la corsa ad ostacoli firmata Monza.
Se è vero che peccare è umano, ma perseverare è diabolico, allora Rosberg è stato diabolico e l’errore, il secondo errore gli è costato caro.
Terzo posto per un Felipe Massa che, dopo l’ultimo podio firmato Ferrari, non tornava da tanto sui tre famosissimi gradini.
Il pilota brasiliano, oggi, ha dato il massimo e si è piazzato davanti al compagno di scuderia.
Quarto posto per Bottas e quinta e sesta posizione per i due piloti RedBull Dani Ricciardo e Sebastian Vettel (tutti volti a personalissimi duelli che hanno visto trionfare il novellino italo australiano sul veterano quattro volte campione del mondo).
Settimo e ottavo posto per Magnussen (penalizzato) e per un ferocissimo Perez che dimostra ad ogni gara stoffa da pilota e grinta disumana.
Nono all’arrivo Button e, sul filo del rasoio, la Ferrari di Kimi Raikkonen chiude la top ten.
Momenti bui in quel di Maranello, specie alla luce di ciò che è accaduto oggi, nel Gran Premio d’Italia, al trentesimo giro: Fernando Alonso è stato costretto al ritiro per un guasto al motore elettrico.
L’ultima volta che una Ferrari si è fermata per inaffidabilità era il gran premio di casa del 2007; insomma: un secolo fa.
Ma lungi dalle statistiche e da quanto la Ferrari sia o non sia affidabile, oggi è andata male.
E Alonso, scoraggiato, alla domanda “la Ferrari in queste restanti sei gare potrà vincere?” ha risposto ridendo “no”.
Ironia amara o scaramanzia macabra?quello che è certo è che gli uomini della rossa devono lavorare sodo.
 

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