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F1 | GP Gran Bretagna 2023: analisi qualifiche di Silverstone

Qualifiche pazze, Verstappen firma la pole position davanti alle McLaren. Ferrari davanti a Mercedes

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F1 | ANALISI QUALIFICHE SILVERSTONE: McLAREN ON FIRE, LA MCL60  VOLA

Max Verstappen ha ottenuto la settima pole position stagionale, la numero 27 della sua carriera in F1 e la seconda al Silverstone Circuit dopo quella di due anni fa. Nonostante una qualifica combattuta, spettacolare e sul filo dei millesimi, alla fine il bi-campione del mondo ha piazzato la zampata decisiva con uno straordinario terzo settore.

L'olandese della Red Bull ha nuovamente massimizzato il potenziale, immenso, della RB19. Il tracciato austriaco rappresenta una tipologia di circuito nel quale è fondamentale l'efficienza aerodinamica complessiva come fattore tecnico chiave per estrarre la massima performance.

La RB19, sulla scia della RB18 già ottima e performante, la vettura anglo-austriaca rappresenta un'opera di ingegneria per quanto concerne la capacità di produrre tanti punti di carico aerodinamico nelle curve veloci abbinando una bassa resistenza aerodinamica all'avanzamento sui rettilinei.

L'altra straordinaria dote progettuale della RB19 è quella di saper massimizzare la resa termica degli pneumatici indipendentemente dalla mescola impiegata e dalla temperatura dell'asfalto. L'ampia finestra operativa della monoposto anglo-austriaca fa la differenza indipendentemente dalle variabili in gioco.

Ma la vera sorpresa delle qualifiche del Silverstone Circuit è stata la McLaren. Infatti Lando Norris ha concluso 2° davanti alla vettura gemella di Oscar Piastri, 3°. Un risultato incredibile per il costruttore britannico, considerando l'avvio avverso dell'annata.

Dopo una partenza a rilento, la MCL60 sembrerebbe aver nettamente cambiato passo a testimonianza di come gli sprazzi di competitività in Spagna e l'ottima fine settimana di Norris in Austria non fossero dei fuochi di paglia isolati ma l'inizio di una crescita prestazionale straordinaria.

L'aggiornamento introdotto in terra austriaca, che ha visto sostanziali modifiche e cambi di filosofia nella zona del fondo, fiancate, cofano motore ed estrattore era stato concepito e studiato da inizio stagione col fine di incrementare i punti di carico aerodinamico generati dalla monoposto al retrotreno migliorandone la stabilità con l'avantreno per offrire alla guida anche un bilanciamento aerodinamico decisamente migliore.

Un exploit clamoroso della McLaren MCL60, con Norris e Piastri molto abili nel massimizzare la performance della vettura in ogni tipologia di condizione dell'asfalto, sfruttando la capacità della monoposto di riuscire a centrare la corretta finestra delle temperatura indipendentemente dalla temperatura dell'asfalto e dalla tipologia di compound impiegato.

Alle loro spalle si sono classificate le Ferrari di Charles Leclerc e Carlos Sainz, col 4° e 5° tempo. La SF-23 ha mostrato un'ottima efficienza aerodinamica complessiva ottenendo riscontri cronometrici quasi da record sia nel primo che nel secondo settore.

La monoposto della Scuderia di Maranello ha perso la prima fila nell'ultimo tratto, forse per una mancanza di grip nel lento con gli pneumatici soft che, alla fine della tornata, non hanno offerto gli stessi livelli di grip meccanico rendendo più sottosterzante in ingresso la monoposto e sovrasterzante in trazione. Oltretutto, ha commesso un errore alla Chapel nel tentativo finale perdendo svariati centesimi di secondi.

Staccate di qualche millesimi dalle rosse del Cavallino Rampante le Mercedes di George Russell e Lewis Hamilton, che hanno concluso 6° e 7°. Un risultato positivo considerando le problematiche di bilanciamento avute con la W14 nelle prove libere.

Sessione ampiamente positiva anche per la Williams dato che Alexander Albon si è classificato 8° ed ha messo in luce una FW45 competitiva caratterizzata da una buona efficienza aerodinamica come si era già denotato nell'arco delle prove libere.

L'anglo-tailandese ha preceduto Fernando Alonso, solamente 9° con l'Aston Martin. Lo spagnolo ha pregiudicato un piazzamento migliore a causa di un settore centrale non straordinario nell'ultimo time-attack.

Nonostante questo, l'AMR23 ha mostrato un rendimento altalenante a seconda di come mutavano le condizioni della pista, in particolare la temperatura dell'asfalto. Con pista fredda la vettura era molto competitiva, come si è visto nel Q1, mentre con l'incremento dei gradi della superficie stradale la performance è decresciuta.

F1 | ANALISI QUALIFICHE SILVERSTONE: HULKENBERG BEFFATO NEL Q2

Il primo degli eliminati nel Q2 è stato Nico Hulkenberg con la Haas, seguito da Esteban Ocon, 12°. Al transalpino dell'Alpine non riuscito l'assalto finale alla qualificazione, che invece è riuscito a fare il suo compagno di squadra Pierre Gasly, rimanendo escluso per pochi centesimi di secondo.

Alle sue spalle Lance Stroll alla guida dell'Aston Martin. Il canadese continua a mostrarsi molto discontinuo nelle performance alternando brillanti prestazioni come in Spagna e Austria a momenti incolori come in Canada e nelle qualifiche in Gran Bretagna. Resta il fatto che il confronto con la vettura gemella lo vede nettamente in svantaggio.

Nonostante una Williams FW45 molto performante, Logan Sargeant non è riuscito a staccare il pass per la top-ten non andando oltre il 14° crono. Non ha disputato invece la seconda manche delle qualifiche Valtteri Bottas, che ha dovuto parcheggiare la sua Alfa Romeo C43 al termine della Q1 a causa di un problema alla Power Unit Ferrari. Il finlandese è stato successivamente squalificato perché non aveva il minimo del carburante stabilito dal regolamento al controllo FIA post qualifica.

F1 | ANALISI QUALIFICHE SILVERSTONE: PEREZ FUORI NEL Q1

La prima sessione delle qualifiche è iniziata subito con un colpo di scena. Infatti Sergio Perez è stato escluso col sedicesimo tempo. Un esito molto amaro per il messicano della Red Bull, che per il quinto appuntamento consecutivo manca il passaggio al Q3.

A Monte Carlo fu protagonista di un incidente alla Sainte Devote andando lungo alla prima frenata. Al Circuit de Barcelona-Catalunya e al Circuit Gilles Villeneuve è stato estromesso nel Q2, al Red Bull Ring non ha passato il taglio del Q1 per la cancellazione dei track limits superati all'uscita della curva 10.

Successivamente alla bandiera rossa esposta per rimuovere la Haas di Kevin Magnussen, ferma dopo la curva Stowe a causa di un problema tecnico, il pilota della Red Bull è stato il primo a posizionarsi in fondo alla pit lane per essere il primo ad effettuare il giro.

Un'arma a doppia taglio dato che, essendo il primo ad effettuare il time-attack, il messicano è stato il primo a prendere la bandiera a scacchi e, col fatto che la pista si stesse gommando, tutti gli altri hanno usufruito di un tracciato più veloce riuscendo ad abbassare drasticamente i propri crono. Ragion per cui Perez è rimasto beffato e sarà costretto ad un'altra rimonta.

Eliminate nella prima sessione delle qualifiche anche le AlphaTauri di Nyck De Vries e Yuki Tsunoda, rispettivamente 17° e 19°. Fra i due si è inserita l'Alfa Romeo di Guanyu Zhou. Col passo avanti della Williams, l'AT04 e la C43 rischiano di diventare le fanaline di coda sia nella graduatoria del mondiale costruttori sia in termini di performance.

FOTO: Scuderia Ferrari

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