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F1 | GP Monaco 2023: analisi circuito di Monte Carlo

Un tracciato tecnico che richiede un bilanciamento meccanico e aerodinamico perfetto

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Successivamente alla cancellazione dell’edizione 2020 a causa dell’emergenza sanitaria dovuta alla pandemia Coronavirus, la location monegasca è rientrata nel calendario nel 2021 e ospiterà questo fine settimana il sesto appuntamento iridato del mondiale di Formula 1. La F1 torna in pista per il GP Monaco 2023 al Circuit de Montecarlo dopo che il GP Emilia Romagna di Imola è stato cancellato per via dell’alluvione che ha colpito l’intera regione.

Il Circuit de Montecarlo è stato costruito nel lontano 1215, quando il paese era una colonia di Genova. Nel 1929 ha ospitato la prima gara in generale, quando Anthony Noghes, produttore di sigarette e al quale è intitolata l’ultima curva del tracciato, decise di organizzare l’evento in comune accordo con l’Automobile Club di Monaco.

F1 | GP MONACO 2023: ANALISI CIRCUIT DE MONTECARLO

Dal 1950, anno di fondazione della F1, ospita, a parte l’annata 2020, la categoria di punta dell’automobilismo. Il Circuit de Montecarlo è lungo 3337 metri ed è composta da da 19 curve, delle quali undici a destra e nove a sinistra. La lunghezza di gara prevista è di 78 giri, pari a 260,286 km. Il record assoluto della pista appartiene a Lewis Hamilton, che due anni fa fece registrare la pole position col crono di 1:10.166. Il giro più veloce in gara è 1:14.260, fatto segnare da Max Verstappen nel corso del giro sessanta dell’edizione 2018.

Secondo i tecnici della Brembo, saranno ben 12 i punti di frenata per ogni passaggio. La lunghezza complessiva della fase di frenata sarà di 732 metri, il 22% della percorrenza di un giro, mentre il tempo complessivo della fase di frenata sarà di 17.97 secondi, il 25% della percorrenza di un giro. Per la tappa monegasca, la Pirelli Motorsport porterà la seguente gamma di mescole: hard C3, medium C4 e soft C5. Le pressioni minime al via per le slick saranno di 21.0 psi all’avantreno e 19.5 psi al retrotreno. Il camber minimo sarà di -3.50° (anteriore) e -2.50° (posteriore).

Il grip meccanico è il fattore chiave per estrarre la massima performance da una monoposto lungo le stradine del Principato, questi sono i parametri che verranno tenuti più in considerazione dai tecnici: altezza da terra, erogazione della potenza in fase di accelerazione, sospensioni, campanatura, barre anti-rollio, pressione degli pneumatici e il bilanciamento dei pesi tra asse anteriore e asse posteriore.

Dalla linea di partenza alla prima curva ci sono circa duecento metri di distanza. Sainte Devote (curva 1) è una destra da percorrere in terza marcia a 118 km/h e porta verso la salita della Beau Rivage (curva 2), sempre verso destra da fare in settima velocità a 271 km/h, il cui cambio direzione verso sinistra porta alla Massenet (curva 3).

Si tratta di una curva da affrontare in quinta marcia a 181 km/h nella quale bisogna mantenere una traiettoria molto aderente al guadrail esterno, in modo da portare molta velocità in ingresso per il cambio di traiettoria verso destra della Casino (curva 4).

La velocità di percorrenza di questa curva è di 152 km/h in quarta marcia e la successiva in discesa, nella quale i piloti scartano verso destra per evitare l’avvallamento che vi è lungo la linea ideale, porta verso la Mirabeau Haute (curva 5). Si affronta in seconda marcia a 78 km/h e molte volte il pneumatico anteriore sinistro, data la discesa e il banking positivo, tende ad alzarsi dalla superficie una volta raggiunto il punto di corda. In seguito, vi è verso sinistra la curva più lenta di tutto il campionato della F1, la Grand Hotel Hairpin (curva 6).

E’ un tornate a 180° da affrontare in prima marcia a poco più di 46 km/h che porta verso la doppia destra delle curve Mirabeau Bas (curva 7) e Portier (curva 8), ambedue da percorrere in seconda marcia alla rispettive velocità di 89 km/h e 91 km/h. La trazione in uscita da quest’ultima, è fondamentale per sfruttare il successivo tratto veloce del tracciato monegasco che porta prima alla Tunnel, curva verso sinistra da fare in settima marcia a 275 km/h, e poi alla frenata della Neuvelle Chicane.

Questo è il punto di staccata più impegnativo della pista di Monte Carlo: le vetture decelerano da 283 km/h a 85 km/h nello spazio di 96 metri e nell’arco temporale di 2.18 secondi. Il carico esercitato sul pedale del freno è di 142 chilogrammi, la decelerazione è di 4.7 G. In seguito alla trazione in uscita dalla curva 11, vi è un breve allungo che porta alla Tabaccaio (curva 12).

Si tratta di una rapida sinistra, la cui velocità di percorrenza è di 179 km/h in quinta marcia, che precede la chicane sinistra-destra Louis Chiron delle curve 13 e 14. Le monoposto attuali percorrono questa sezione del tracciato in pieno a 247 km/h in sesta marcia.

In seguito vi è la chicane destra-sinistra denominata ‘Swimming Pool’ delle curve 15 e 16 da fare in quarta marcia a 147 km/h in ingresso e a 131 km/h in uscita In seguito vi è la curva 17 verso sinistra ed in seguito, entrambe verso destra, la Rascasse (curva 17) e l’Anthony Noghes (curva 18), le cui velocità di percorrenza sono rispettivamente di 76 km/h e 85 km/h. Quest’ultima immette sul rettilineo del traguardo dove i piloti potranno usufruire dell’unica zona DRS del Circuit de Montecarlo.

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