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F1 | GP Bahrain 2023: analisi prove libere

Alonso leader davanti alle Red Bull e alla Ferrari Leclerc. Attardate le Mercedes, Aston Martin sorprende

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ASTON MARTIN: QUALIFICA LA PROVA DEL 9

Fernando Alonso ha ottenuto la miglior prestazione al termine della seconda sessione di prove libere che si è disputata presso il Bahrain International Circuit, sede del GP Bahrain, prima tappa della stagione 2023. Lo spagnolo ha fermato il cronometro sull'1:30.907 confermando, per il momento in attesa delle qualifiche di domani, quanto di buono mostrato dall'Aston Martin nell'arco dei tre giorni di test.

La AMR23 sembrerebbe essere una vettura nata bene, con un progetto rivoluzionato rispetto alla stagione antecedente. Infatti, il costruttore britannico ha rivoluzionato per il 95% l'aerodinamica della AMR22 con una filosofia progettuale improntata su concetti aerodinamici completamente differenti. Un percorso iniziato nella seconda metà del 2022, con gli sviluppi che hanno posto le basi per la vettura attuale con dei progressi chiari come dimostrato dai risultati in crescendo ottenuti da Sebastian Vettel.

La nuova AMR23 denota come sia ben bilanciata nelle differenti fasi della percorrenza di curva, sia dal punto di vista meccanico sia per quanto concerne la deportanza ed il carico aerodinamico generato. La vettura è performante nelle sezioni a bassa velocità di percorrenza, dove la precisione di inserimento all'avantreno e la stabilità al retrotreno, dettato dal grip meccanico in fase di trazione, fanno la differenza.

Ma quello che maggiormente ha impressionato è la gestione dell'usura delle differente tipologie di pneumatici, con un degrado, almeno in Bahrain, decisamente limitato. Sotto questo aspetto solamente la Red Bull RB19 ha denotato un andamento simile.

Si tratta ancora di prove libere, conseguentemente va tutto preso con le pinze ma la Aston Martin AMR23 ha mostrato un buon potenziale come confermato anche dal sesto posto di Lance Stroll. Il canadese è tornato in pista dopo aver saltato i test pre-season per la frattura di ambedue i polsi nel corso di un allenamento in bici. Nella simulazione gara, Alonso ha mostrato un passo ed usura molto simile a quella delle Red Bull di Max Verstappen e Sergio Perez. Le due RB19 hanno chiuso nella classifica dei crono proprio alle spalle del bi-campione del mondo.

RED BULL SOLIDA, FERRARI CERCA EFFICIENZA

La sensazione è che la nuova Red Bull sia la vettura da battere sia in qualifica sia in gara. La competitività della RB19, evoluzione della straordinaria RB18 dei record nel 2022, ha primeggiato nell'arco dei test pre-season con riscontri cronometrici molto positivi sia nella simulazione qualifica sia nella simulazione dei long-run. Ma soprattutto, la nuova vettura di Milton Keynes ha espresso un bilanciamento sopraffino che ha soddisfatto lo stile di guida sia dell'olandese sia del messicano.

La prima della Ferrari è quella di Charles Leclerc, col quarto tempo. Decisamente più distante Carlos Sainz, quattordicesimo a sei decimi di distanza dal compagno di squadra. La nuova SF-23 ha denotato, sino a questo momento, un andamento altalenante. I tecnici del Cavallino Rampante hanno testato differenti assetti e configurazione aerodinamiche per ricercare il miglior bilanciamento nelle differenti sezioni del tracciato mediorientale.

Per trovare il perfetto equilibrio tra deportanza nelle curve veloci e velocità di punta sui rettifili, la Scuderia di Maranello ha adottato una configurazione a medio carico aerodinamico introducendo un alettone posteriore con un disegno a cucchiaio. L'obiettivo è quello di massimizzare l'efficienza aerodinamica complessiva della monoposto, aspetto sul quale la F1-75 è sempre stata carente. Il fatto che la SF-23 adotti una configurazione aerodinamica più scarica, è indice di come il fondo ed il corpo vettura generino più carico aerodinamico consentendo una configurazione più scarica.

Non è solamente l'Aston Martin ad aver stupito, ma anche la Haas. Infatti, il rientrante Nico Hulkenberg, si era ritirato alla fine del 2019 per disputare cinque gran premi tra il 2020 ed il 2022, ha colto il quinto tempo distante meno di mezzo secondo dalla vetta. Una sorpresa ai piani alti della graduatoria, col team statunitense che, almeno all'inizio dell'annata, potrebbe contare sulla competitività della VF-23 per cogliere qualche piazzamento a punti. La vettura americana è equipaggiata con la Power Unit Ferrari 066/10, con la quale a Maranello contano di fare un considerevole step in avanti dal punto di vista prestazionale.

MERCEDES: MENO PORPOISING, RETROTRENO INSTABILE

Sesto tempo per l'Aston Martin di Stroll, che ha preceduto l'Alpine di Pierre Gasly. L'exploit del francese è il primo acuto della A523 dal momento del suo debutto, con la scuderia transalpina che non ha mai ricercato la simulazione qualifica nel corso della tre giorni di test. L'ex pilota dell'AlphaTauri ha concluso a 568 millesimi dal primo della classe ed ha concluso davanti a Lewis Hamilton, ottavo con la prima delle Mercedes. Il costruttore tedesco si sta focalizzando sulla comprensione della W14 E Performance alla ricerca della massima prestazione.

Rispetto alla progenitrice W13 E Performance, il porpoising sembrerebbe essere decresciuto in modo marcato. Quello del pompaggio aerodinamico è stato il maggior fattore limitante per la vettura 2022, che per svariate gare ha attanagliato la W13. Tuttavia, a Stoccarda devono ancora riuscire a massimizzare il concetto 'zero sidepods' che sta caratterizzando le nuove monoposto tedesche ad effetto suolo.

Difficile prevedere quando questo avverrà, se avverrà, ma sicuramente la W14 è decisamente meno soggetta al porpoising. Manca ancora il bilanciamento, con un retrotreno ancora instabile in fase di trazione. Un dettaglio tecnico che ha portato sia Hamilton sia George Russell, tredicesimo nelle PL2, ad effettuare molteplici correzioni nelle differenti fasi di percorrenza della curva. L'avantreno tende al sottosterzo, ma è la tendenza sovrasterzante in uscita a creare i maggiori grattacapi.

McLAREN E ALFA ROMEO IN TOP-10

Buona la prestazione di Lando Norris con la McLaren, a 636 millesimi dalla prima posizione. È difficile decifrare il reale potenziale della MCL60, vettura che è stata poco sotto i riflettori nell'arco dei test. Nessun particolare exploit, ma è stata la monoposto che ha percorso il minor numero di tornate complessive. Ha completato la classifica dei primi dieci Guanyu Zhou con l'Alfa Romeo C43. 

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