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La Juve domina al Tardini

Analisi tattica del match del Tardini tra Parma e Juventus (0-4)

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Termina con un rotondo 0-4 il match del Tardini tra Parma e Juventus. Una vittoria schiacciante per Madama, che dopo le convincenti prestazioni contro Barcellona e Atalanta sembra ormai aver spiccato definitivamente il volo. I margini di miglioramento sono ovviamente ancora moltissimi, eppure quella bianconera sembra una squadra molto diversa rispetto a quella di inizio stagione.

Gli ospiti fin dai primi minuti hanno preso in mano le redini del gioco, impostando l’azione palla a terra partendo dalla difesa. In costruzione Alex Sandro saliva sulla linea dei centrocampisti, Danilo entrava dentro il campo, formando una linea a tre con Bonucci al centro e De Ligt sul centro-sinistra, mentre Bentancur costituiva il vertice alto del rombo.



La Juventus ha mosso palla velocemente, gestendo con grande tranquillità e pulizia tecnica il possesso, ed è riuscita a trovare con costanza l’uomo libero sotto il pressing non particolarmente convinto dei tre attaccanti del Parma.
I due esterni, Kulusevski a destra e Alex Sandro a sinistra, nella prima costruzione stazionavano sulla linea dei centrocampisti per dare ampiezza, allargare le maglie avversarie, ed agevolare l’uscita del pallone garantendo linee di passaggio aggiuntive.

La mobilità del braccetto di destra si è rivelata una soluzione particolarmente efficace per aggirare la prima pressione del Parma. Danilo più volte si è sganciato dalla linea per sovrapporsi internamente e dare sfogo alla manovra, sfruttando in zone più alte di campo la qualità nel palleggio che lo contraddistingue.



Rispetto alle precedenti uscite si è vista ancor più nitidamente una disposizione con tre centrocampisti: Bentancur centro-mediano, Ramsey e McKennie mezz’ali.
Solo una volta che i bianconeri invadevano la metà campo avversaria e consolidavano il possesso, i laterali si alzavano sulla linea dei due attaccanti, disponendosi con un 3-3-4:



Sebbene la struttura fosse ben definita, con una buona occupazione di tutti e cinque i corridoi offensivi, al netto di qualche imperfezione trascurabile, la disposizione bianconera si è rivelata estremamente fluida.
Ramsey è il giocatore che più di ogni altro eccelle nell’interpretazione degli spazi, nella lettura dei movimenti dei compagni e delle situazioni di gioco.
Il gallese ancora una volta ha mostrato un’attitudine eccezionale ad oscillare efficacemente alle spalle della linea avversaria, per entrare in zona luce ed offrire una soluzione di appoggio al portatore di palla. Ha occupato ripetutamente gli spazi svuotati dai movimenti dei compagni, e generato una serie di rotazioni che hanno agevolato lo sviluppo del gioco.



Quando Bentancur era marcato, Ramsey non esitava ad abbassarsi per sostituirlo nella prima costruzione. Con efficaci cambi di posizione il gallese ha più volte permesso al compagno di reparto di liberarsi dalla pressione, e consentito alla manovra di progredire efficacemente. All'occorrenza, in caso di pressione più alta dei ducali con i tre attaccanti, l'ex Arsenal si posizionava accanto a Bentancur per formare il classico pentagono di costruzione 3+2:


  

L’intercambiabilità delle posizioni ha interessato anche il lato destro, dove Kulusevski e McKennie si sono alternati con costanza nell’occupazione della fascia e del semispazio, in relazione alla posizione del pallone e a quella del compagno.

 

Quando lo svedese partendo dalla corsia laterale entrava dentro il campo per sfruttare il piede forte, era il texano ad allargarsi.
Già nelle scorse giornate l’ex Shalke aveva mostrato una spiccata attitudine ad attaccare la profondità, a compensare i movimenti dei compagni ed occupare correttamente gli spazi. Attitudine riconfermata anche nella gara contro la squadra di Liverani:



Il movimento di McKennie in profondità abbassa le due linee dei padroni di casa. Morata può allora allargare il gioco sul lato debole del Parma, prendendo in controtempo i difendenti e liberando così Kulusevski per l’uno contro uno.


In fase di sviluppo i bianconeri sono stati molto bravi a sfruttare l’ampiezza. Il Parma era disposto in campo con un 4-3-2-1 molto stretto, con il preciso scopo di creare densità centralmente, ostruire gli half spaces ed oscurare le linee di passaggio.
Con questo atteggiamento i ducali hanno avuto più di qualche difficoltà a scivolare sugli esterni. Con Alex Sandro e Kulusevski larghi a dare costantemente ampiezza, i bianconeri hanno sovraccaricato un lato, attirando i giocatori di casa, che collassavano in zona palla, per poi attaccare con un cambio campo il lato debole.
Si è distinto in questo fondamentale Rodrigo Bentancur, autore di una prova immensa: 91 passaggi riusciti, con il 95.8% di precisione, di cui 17 lunghi, 12 progressivi, 12 nell’ultimo terzo e 3 chiave.

    

Il cambio campo viene raccolto da Ronaldo, Sandro impegna il terzino avversario, sul portoghese deve accorciare la mezz’ala che però è costretta a percorrere troppi metri. Il portoghese ha il tempo di stoppare e puntare.

Nella seconda slide è invece il terzino brasiliano a poter gestire un uno contro uno.


In rifinitura gli ospiti si sono affidati principalmente al cross, massimizzando la superiorità numerica sulle corsie esterne (posizionale o qualitativa) e l'abilità nel colpo di testa di due dei maggiori specialisti in Europa nel fondamentale: Ronaldo e Morata.
Anche sulle fasce i bianconeri hanno usufruito di rotazioni posizionali, oltre che dei cambi gioco, per liberare l’uomo e consentirgli di mettere in area palloni velenosi:



In occasione del gol del 2-0, in seguito ad un cambio campo, Alex Sandro riceve sulla sinistra ed entra dentro il campo sfruttando il taglio di Morata. Il brasiliano attira centralmente gli avversari e appoggia su Cristiano, che a sua volta scarica su De Ligt. Il centrale olandese riallarga per Morata che a questo punto è libero sulla corsia, e ha tempo e spazio per pennellare a centro area.

Al netto della fluidità, la rifinitura avveniva sempre con l'occupazione di tutti e 5 i corridoi, seppur con giocatori di volta in volta differenti.

Il dominio della Juventus è stato talmente netto che i bianconeri non hanno praticamente mai sostenuto situazioni di difesa posizionale. In fase di non possesso gli uomini di Pirlo si sono esaltati nella riaggressione alta, immediata ed organizzata del pallone. La struttura di squadra, generata dal possesso palla prolungato, ha permesso ai bianconeri di concentrare molti uomini in zona palla, ed ha agevolato la difesa in avanti.

   

Da notare nella prima slide la posizione di De Ligt, altissimo nella trequarti avversaria. 

Anche in questo caso il migliore nel recupero è stato Bentancur, dominatore assoluto della mediana: 7 intercetti, 4 tackle vinti, 2 blocchi il suo score difensivo.
Proprio un tackle scivolato del centrocampista uruguaiano ha dato il via all’azione che ha portato al gol del 3-0 di Ronaldo.



Morata viene incontro staccandosi dai centrali, attirando il diretto marcatore che spezza la linea, e gioca di prima per l’inserimento di Ramsey. Si forma a questo punto un tre contro due, la palla arriva al portoghese che batte Sepe con un diagonale mancino.

Con 2.5 npxG contro gli 0.7 npxG del Parma, la Juventus legittima la vittoria e pone le basi per interessanti sviluppi futuri.
 

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