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Niccolò Campriani: solo e sempre Niccolò

Notizie Nazionali ha intervistato il campione in occasione della premiazione dell’anno agonistico 2016 del Tiro a Segno di Firenze

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Niccolò Campriani , classe 1987 quattro medaglie olimpiche nel tiro con la Carabina, rispettivamente oro e argento nel 2012 a Londra  e due medaglie d’oro nell’ultimi giochi olimpici di Rio. Un atleta in ascesa e un ragazzo che si impegna in tutto ciò che fa.

Come si sente nella vita di tutti i giorni, più atleta o ingegnere?

Mi sento molto Niccolò quindi metto Niccolò nello sport e nella vita professionale, sono una testimonianza che le cose si possono fare insieme allo stesso tempo oltre ad essere conciliabili sono anche funzionali, a livello di studio e sport, per la mia esperienza personale lo studente ha una marcia in più nello sport e viceversa lo sportivo ha una marcia in più nello studio. Mi piacerebbe la prossima volta che la domanda venisse formulata mettendo la terza opzione, perché esiste è concreta e mette al centro la persona.

In merito alla terza opzione ci dica qualcosa di lei...

Non ho molto di nuovo da raccontare, ho sedici anni di tiro a segno, alla fine per me lo sport è un bellissimo strumento per fare esperienze di vita anziché per vincere medaglie, mi ha aperto opportunità professionali come quella di poter studiare in America con una borsa di studio per lo sport, mi ha fatto poi incontrare Petra che è la mia compagna di vita e incontrare una serie di persone che mi hanno accompagnato in questi anni che con la scusa di fare +10 (punteggio del tiro a segno) mi hanno fatto crescere e diventare uomo. Infatti oggi siamo qui al tiro a segno delle cascine di Firenze per ritrovare molti di questi amici.

I suoi obiettivi per il futuro?

Vediamo è un momento molto emozionante della mia vita, ho davanti a me più scenari, ho intenzione probabilmente di prendermi una lunga sosta dallo sport e deciderò in seguito se tornare più avanti. Potrebbe essere l' ultima Olimpiade questa, vediamo, sono sempre stata una persona curiosa e quindi seguirò un po quello che è il mio istinto, non si va avanti per inerzia, ma solo se hai una fortissima passione adesso appunto proviamo a valutare più scenari.

Lei porta alto nel mondo il nome dell' Italia e di Firenze, quanto orgoglio le dà?

Io mi ritengo un cittadino del mondo, quello che ho fatto negli ultimi nove anni è stato quello di girovagare per il mondo, crescere attraverso l' esperienza dei miei colleghi stranieri, orgogliosissimo delle mie origini, della mia "C" aspirata che mi portò dietro anche quando parlo inglese, è un essere fiorentini, un essere cittadini del mondo, un continuo imparare cose fuori e portarle dentro.

Qual è il suo avversario più duro che trova davanti a se in pedana al tiro a segno?

Me stesso  e le mie paure.

Cosa ne pensa della Fiorentina sua squadra del cuore quest' anno?

Adesso non sta andando bene come l' anno scorso, ma probabilmente potrà invertire la rotta facendo il contrario della scorsa stagione, quando parti forte per poi calare, magari quest' anno fa il contrario.

Che Consiglio sarebbe ai giovani che si avvicinano al suo sport il tiro a segno?

Ai giovani consiglio di coltivare comunque uno sport qualunque esso sia nella propria vita, lo sport è importante perché forma e non si trova nei libri di scuola, coltivare più sogni senza avere una cosa sola da sognare e raggiungere. Non solo lo studio o solo una passione, è importante la pluralità d' interessi e non confondere classifiche con l' autostima, non sono le vittorie che determinano chi sei ma viceversa, pensare da campione serio porta poi ad effetti collaterali come riuscire a vincere medaglie d' oro, è un concetto molto importante.

 

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