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Serie A: il punto sul campionato

Juve sempre in testa, Inter e Fiorentina flop

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La Nazionale di Ventura (per fortuna) comincia ad ingranare e, a campionato fermo, facciamo un po’ un bilancio di queste prime sette giornate di serie A. Come sempre, per grandi linee, la pagella di ognuna delle venti squadre si ricava dalla sua attuale posizione di classifica; a noi, dunque, non rimane altro che ripercorrere la graduatoria allo stato delle cose commentando prestazioni e rendimento delle protagoniste, posizione per posizione.

1. JUVENTUS 18. Dimenticato l’avvio-choc del 2015-16, l’Allegra Armata ha cominciato la sua nuova avventura in questo torneo col piglio da leader. Liquidata l’ambiziosa Fiorentina alla prima di campionato allo “Juventus Stadium”, i bianconeri hanno “regalato” alla Lazio il primo dispiacere  in casa, per poi ripetersi, nella propria tana, a spese del Sassuolo delle meraviglie. Alla quarta giornata stop a San Siro, impostole dall’Inter; niente di traumatico, però, per Buffon e soci, che si sono ripresi immediatamente massacrando il Cagliari a Torino e poi espugnando Palermo col minimo sforzo. Infine, la rotonda vittoria di Empoli. Primo posto meritato per la truppa zebrata, che dimostra di essere in salute anche in Champions League.

2. NAPOLI 14. Fino al 2014-15 il tema dominante della leadership di campionato era il dualismo Juve-Roma. Dall’anno scorso il dualismo è tra i bianconeri torinesi e il Napoli di Sarri. La truppa partenopea, che fu campione d’inverno a gennaio del 2016, non ha certo perso smalto rispetto allo scorso torneo, e, con rinnovate motivazioni e potenzialità, si ripropone decisamente per la corsa scudetto. Questo fino ad ora il cammino azzurro: rocambolesco pareggio a Pescara in apertura; spettacolare vittoria contro il Milan, alla prima al “San Paolo”, a cui è seguita la schiacciante vittoria di Palermo; poi, abbattuto agevolmente il Bologna nuovamente al “San Paolo”, il brodino del “Ferraris” contro il Genoa (0-0), la vittoria interna a spese del Chievo e la sconfitta di Bergamo, contro l’Atalanta. Da qui, ora, si dovrà ripartire.

3. ROMA 13. Fiera della vetustà del suo capitano, un immarcescibile Francesco Totti (40 anni compiuti il 27 settembre), la Roma di Spalletti si conferma sui ritmi della scorsa annata. Terzo posto ad un punto dal Napoli, per effetto di questi risultati: perentorio 4-0 all’Udinese alla prima giornata, in casa; pareggio per 2-2 a Cagliari; vittoria risicata contro la Sampdoria (3-2) nuovamente all’ “Olimpico”; sconfitta di misura a Firenze, subito cancellata dal poker casalingo a spese del malcapitato Crotone; nuova sconfitta esterna, stavolta a Torino, e nuova resurrezione casalinga, con l’Inter. Ai giallorossi gioverebbe raddrizzare al più presto il trend negativo in trasferta delle ultime giornate.

4. LAZIO 13. A pari punti con la Roma, rispetto ai cugini giallorossi non può vantare la stessa imbattibilità interna. Si è già detto, infatti, della “macchia” della sconfitta con la Juventus. Per il resto, rocambolesca vittoria a Bergamo in avvio di campionato, pareggio col Chievo a Verona,  agile vittoria interna contro il Pescara, sconfitta a San Siro in casa del Milan e poi due begli strike:  2-0 all’Empoli all’ “Olimpico” e il 3-0 all’Udinese in terra friulana.

5. CHIEVO 13. I pandorini agganciano le due squadre capitoline in zona Champions. Più che una rivelazione, il Chievo è ormai una realtà che non smette di consolidarsi, di anno in anno. Pronti per l’Europa? Di sicuro, i risultati dicono che i gialloblù si sono meritati questa posizione iniziando il campionato con una vittoria interna extra-lusso (2-0 all’Inter), pareggiando 1-1 con la Lazio sempre al “Bentegodi”, dopo essere caduti nella tana della Fiorentina, andando a vincere a Udine e poi battendo anche il Sassuolo in casa, prima di cadere a Napoli e quindi di volare anche il campo del Pescara. Non c’è dubbio: sulla scia del brillantissimo campionato scorso, la squadra di Maran continua a crescere. E potrebbero esserci ancora sorprese.

6. MILAN 13. Della carovana delle squadre a 13 punti fa parte anche il Milan. È innegabile che il calcio milanese attraversi una seria fase di transizione (anche per via degli sconvolgimenti al vertice delle società rossonera e nerazzurra), ma rispetto ai cugini interisti, almeno a giudicare dai valori della classifica, la montelliana è messa meglio. Fiori all’occhiello: le vittorie interne contro i Torino, alla prima di campionato,  contro la Lazio alla quinta e contro il Sassuolo alla settima; e poi, il successo corsaro a Genova contro la Sampdoria (alla quarta). Dolenti note: il 2-4 rimediato a Napoli alla seconda, la sconfitta interna da parte dell’Udinese (terza). Da non sottovalutare lo 0-0 di Firenze.

7. TORINO 11. La squadra di Mihajlovic meriterebbe di più, ma la posizione di classifica non è certo da buttar via. Smaltita la batosta della sconfitta inaugurale a Milano contro il Milan, i granata di Mihajlovic si sono rifatti alla grande in casa rifilando una sonora cinquina al Bologna, per poi perdere anche a Bergamo. Alla quarta, scialbo pareggio interno contro l’Empoli, a cui ha fatto seguito un altro risultato senza reti a Pescara, e poi i due acuti interni consecutivi contro la Roma e la Fiorentina (forse i risultati più prestigiosi di questa fase). Quando il Toro è in giornata, specie in casa, non ce n’è per nessuno.

8. GENOA 11. A pari punti con i granata, troviamo i rossoblù di Juric. Partiti per fare un campionato tranquillo, senza grilli per la testa, i grifoni fino ad ora  non hanno deluso le aspettative. Questo il loro ruolino di marcia: squillante vittoria in casa contro il Cagliari alla prima, a cui ha fatto seguito la perentoria affermazione in quel di Crotone; poi, incassata la sconfitta di Sassuolo, lo 0-0 in casa col Napoli e l’1-1, sempre al “Ferraris”, col Pescara. Ma prima della sosta per la Nazionale un’altra bella sodi fazione, la vittoria in trasferta a Bologna. Classifica interessantissima, dunque, e per di più penalizzata da una gara in meno: quella in casa, contro la Fiorentina, alla terza giornata, che è stata sospesa e si aspetta di recuperare.

9. INTER 11. Decisamente male rispetto alla scorsa stagione. Fino ad oggi le uniche panchine effettivamente saltate in serie A sono state quella di Ballardini del Palermo e di Iachini dell’Udinese, ma fin dall’inizio era proprio quella di Frank De Boer, subentrato in estate a Roberto Mancini, ad essere  indiziata come la più pericolante. Dopo l’esordio-choc col Chievo al Bentegodi e il deludente pareggio casalingo col Palermo, i nerazzurri si sono risollevati grazie al doppio exploit esterno di Pescara e di Empoli e alla vittoria casalinga con la Juventus. Poi, nuovo deludente pareggio interno di Bologna e infine la sconfitta contro la Roma, a Roma. La strada perduta è già parecchia.

10. CAGLIARI 10. Delle tre squadre neopromosse in serie A è quella messa meglio. Tante scoppole, tutte in trasferta, ma un cammino fino a questo momento coraggioso. Subito doccia fredda contro il Genoa all’ombra della Lanterna, poi pareggio casalingo contro la Roma, sconfitta a Bologna, vittoria rigenerante in casa contro l’Atalanta, nuovo pesante stop in casa della Juventus, e quindi altri due acuti casalinghi contro Sampdoria e Crotone. Se in trasferta i rossoblù riuscissero a trovare un pizzico di Sardegna in più, forse adesso bazzicherebbero altre latitudini di classifica.

11. BOLOGNA 10. Il Bologna 2 di Donadoni è molto diverso dal suo Bologna 1. Molto più decadente, ma la buona notizia è che siamo comunque all’inizio del campionato e il suo trend casalingo non è disprezzabile. Tutte in casa, fino ad ora, sono state le soddisfazioni per i rossoblù felsinei: le vittorie interne contro il Crotone, il Cagliari e la Sampdoria, a cui si può (si deve) naturalmente aggiungere il pari di San Siro con l’Inter. Fuori casa, invece, débacle a Torino e Napoli. Ma prima della sosta anche il “Dall’Ara” ha riservato un po’ di amaro ai donadoniani: all’ombra delle due torri infatti si è imposto il Genoa.

12. ATALANTA 9. Gli orobici, ora affidati alle cure di Gian Piero Gasperini, sono gli stessi di sempre: quelli che fanno della permanenza il loro scudetto. Fidando soprattutto sul fattore campo. Il debutto in campionato, però, è stato proprio nel segno della sconfitta in casa, con la Lazio. Nessun punto neppure nella prima gara in trasferta,  in casa della Sampdoria.  Il campionato nerazzurro inizia alla terza, con la vittoria interna sul Torino, a cui però segue lo 0-3 di Cagliari e una nuova disfatta interna, ad opera del Palermo. Ma il riscatto arriva a Crotone, preludio della più bella soddisfazione di questo primo scorcio di campionato: la vittoria in casa sul Napoli.

13. SASSUOLO 9. A braccetto con i cenomani bergamaschi ci sono gli estensi di Di Francesco. Dopo due campionati sfavillanti la squadra neroverde è forse intenzionata ad abdicare al suo ruolo di protagonista? Nove punti in sette partite sarebbero stati un bottino accettabile per una matricola, ma non per l’Euro-Sassuolo. Eppure il campionato era iniziato con i migliori presupposti, grazie alla vittoria di Palermo. Poi, però, era arrivata l’inopinata sconfitta casalinga ad opera del Pescara, e poi quella di Torino con la Juventus, solo parzialmente cancellate dalla vittoria in casa col Genoa. Perché poi sarebbe arrivato un nuovo stop in casa del Chievo, e poi una vittoria stentata contro la modesta Udinese, prima della sconfitta rocambolesca di Milan col Milan. Rivedibile.

14. FIORENTINA 8. Decisamente la più cocente delusione di questo inizio di torneo. Dov’è finita la squadra viola che, solo qualche mese fa, era in grado di contendere le prime posizioni di classifica a Inter, Roma e Napoli? Il bottino odierno parla di due vittorie interne (contro Chievo e Roma),  due pareggi (uno esterno a Udine e uno casalingo contro il Milan) e due sconfitte che contano (contro Juventus e Torino). Ci sarebbe da recuperare, questo è vero, la partita col Genoa, ma è una scusante troppo esile per una squadra costruita per stazionare in ben altre latitudini.

15. SAMPDORIA 7. Altra nobile deludente, ma l’inizio di questo campionato segue il trend di quello precedente. Giampaolo credeva di avere trale mani una squadra più ambiziosa dell’Empoli che aveva l’anno scorso, invece, per il momento, si è ritrovato il santuario della Madonna del Pozzo all’ombra della Lanterna. Fino ad ora i blucerchiati hanno collezionato due vittorie nelle prime due giornate (proprio ad Empoli e poi in casa con l’Atalanta, quattro sconfitte (tre fuori casa, a Roma, Bologna e Cagliari ed una in casa, ad opera del Milan) e, prima della sosta, un pareggio interno col Palermo. Il tecnico blucerchiato può parzialmente consolasi pensando che il suo vecchio Empoli sta peggio.

16. UDINESE 7. Inizio campionato da incubo per i friulani, e a farne le spese è stato Iachini, al cui posto, dopo la sosta, ci sarà Del Neri. L’Udinese ha iniziato il torneo venendo stracciata dalla Roma all’”Olimpico”; quindi è stata capace di inanellare due risultati consecutivi che hanno un po’ illuso l’ambiente: la vittoria interna sull’Empoli e quella esterna nientepopodimeno che a San Siro col Milan. Dopodiché, però, solo sconfitte (in casa col Chievo e la Lazio, e poi a Sassuolo), e, in mezzo, un misero pareggio con la Fiorentina, per quanto molto battagliato. Come battagliata sarà, prevedibilmente, tutta la stagione dei bianconeri.

17. PESCARA 6. La seconda promossa dalla serie B non è più allenata da tempo da Galeone e Zeman, ma non ha rinunciato a quel gioco aperto, garibaldino che diverte ma non paga quanto continuità di risultati (e sicurezze di prospettiva). Prestigioso pareggio interno col Napoli, quindi vittoria corsara a Sassuolo. E poi, che ci combinano i biancoazzurri? Danno via libera all’ “Adriatico” alla rinascita dell’Inter, si fanno impallinare a Roma dalla Lazio senza pietà, pareggiano in bianco tra le propri mura contro il Torino  e poi spuntano un 1-1 in casa del Genoa, per poi salutare la sosta con due gol inflittigli del Chievo davanti al proprio pubblico. Anche per gli abruzzesi, campionato di sofferenza: ma lo si prevedeva.

18. PALERMO 6. Era destino: anche senza che lui lo volesse, è stato comunque Zamparini ad aprire, pure quest’anno, il valzer dei cambi di panchina. Dimessosi Ballardini dopo due giornate di campionato e un solo punto conquistato (alla sconfitta interna col Sassuolo aveva fatto seguito il pareggio a San Siro con l’Inter), col suo successore De Zerbi i rosanero non sono certo decollati in classifica: hanno anzi conosciuto l’amarissimo sapore di altre due sconfitte interne (contro Napoli e Juventus), solo in parte compensato dal brillante successo corsaro in quel di Bergamo. Completano il campionato fin qui disputato dai siciliani due pareggi, uno a Crotone e l’altro a Genova contro la Samp, proprio prima della sosta. Fino ad ora sembra proprio che il nemico del Palermo sia… il suo campo amico.

19. EMPOLI 4. Della squadra che l’anno scorso contendeva la palma di rivelazione al Chievo non è rimasto niente. Martusciello dovrà faticare on poco per permettere l pubblico di Empoli di vedere anche l’anno prossimo i loro beniamini in massima serie. Certo, però, con solo una vittoria (tra l’altro facile, contro il Crotone fanalino di coda) e un pareggio, comunque di prestigio come quello di Torino, dopo sette giornate non si va lontano. Ci si avvicina, semmai, è inutile dirlo, alla serie B.

20. CROTONE 1. Qui non c’è bisogno di teoremi pitagorici troppo complessi per dimostrare una verità sotto gli occhi di tutti, e cioè che il Crotone è, allo stato attuale, la maggiore indiziata per un pronto ritorno in serie B. Sei sconfitte in sette gare la dicono lunga su quanto per i calabresi la vita si sia già irrimediabilmente complicata: in mezzo ad esse, un pareggio casalingo col Palermo che per la classifica vale zero. Il campionato è ancora lungo e la svolta è sempre possibile, ma per ora sembra proprio che la serie A abbia ritrovato una presenza antica, che mancava all’appello da un po’ di anni: la squadra-materasso destinata irrimediabilmente a prenderle (quasi) tutte le domeniche.
 

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