Dopo i Mondiali di Pechino 2015 con zero medaglie, l’unico alloro iridato di Gianmarco Tamberi nel salto in alto uomini agli indoor di Portland 2016 e la recente nuova positività al doping del marciatore Alex Schwazer, arrivano sette medaglie dagli Europei di Amsterdam nell’ultimo fine settimana (4 femminili e 3 maschili).
La mezza maratona fa bottino pieno con doppietta sia femminile (con l’argento sia di Veronica Inglese in 1:10’35 che nella classifica a squadre grazie alla somma dei tempi, con la 14a Anna Incerti e la 19a Rosaria Console) sia maschile (bronzo di Daniele Meucci 1:02’38 ed anche nella classifica a squadre in virtù dei tempi del 13° Stefano La Rosa e del 29° Ruggero Pertile). Gli altri atleti presenti sono stati Laila Soufyane e Catherine Betrone per le donne, Xavier Chevrier e Daniele D’Onofrio tra gli uomini.
La stessa Inglese era giunta sesta nella finale dei 10000 metri.
Le due medaglie d’oro arrivano dai due atleti più attesi: Libania Grenot e Gianmarco Tamberi.
L’italo-cubana si riconferma campionessa europea sui 400 metri donne in 50”73 dopo il successo di Zurigo 2014, mentre l’altista marchigiano con 2,32 metri fa poker di successi stagionali dopo la doppietta agli assoluti (indoor ed outdoor) ed il titolo ai Mondiali al coperto; le altre due atlete italiane presenti nella specialità, Maria Benedicta Chigbolu e Marta Milani escono rispettivamente in semifinale ed in batteria.
Dulcis in fundo, la medaglia di bronzo della staffetta 4x400 metri donne: la gara che viene considerata come autentico “termometro” della salute di una Nazionale, testimonia chiaramente la buona forma dell’Italia alla vigilia delle Olimpiadi di Rio; il quartetto arriva al bronzo in 3’27”49, grazie soprattutto alla grandiosa rimonta della campionessa dei 400 metri Libania Grenot capace di superare le ultime frazioniste di quattro Nazionali. Medaglia condivisa anche con Maria Benedicta Chigbolu, Maria Enrica Spacca, Chiara Bazzoni e Elena Bonfanti (quest’ultima schierata soltanto in batteria).
Resta a nove centesimi dal bronzo Ayomide Folorunso nella finale dei 400 metri ostacoli donne (55”40 contro 55”41).
Quinto posto sugli 800 metri donne a 14 centesimi dal bronzo (2’00”53 contro il 2’00”37) per la cubana naturalizzata italiana alla fine dell’anno scorso, Yusneysi Santiusti Caballero (fuori in batteria invece Irene Baldessari).
Uguale piazzamento per gli staffettisti della 4x100 metri Massimiliano Ferraro, Federico Cattaneo, Davide Manenti e Filippo Tortu.
GLI ALTRI RISULTATI
Nutrita presenza nella finale dei 3000 metri siepi uomini con tre italiani partenti: migliore all’arrivo Jamel Chatbi (quinto), poi Abdoullah Bamoussa (ottavo) e Yuri Floriani (nono).
Sesta posizione per Davide Manenti sui 200 metri dopo la squalifica del vincitore, l’olandese Churandy Martina per una linea calpestata in curva (Eseosa Desalu ed Antonio Infantino erano usciti in semifinale).
Stesso piazzamento, sesto posto, per le due saltatrici in alto Desiree Rossit ed Alessia Trost (Erika Furlani non si era qualificata per la finale).
Il quattrocentista Matteo Galvan dopo aver eguagliato il suo record italiano di 45”12 sulla distanza, nella finale giunge in ultima posizione (ottavo).
Stesso piazzamento sia per Giordano Benedetti negli 800 metri (Jacopo Lahbi era uscito in semifinale) che per le staffettiste della 4x100 metri Irene Siragusa, Gloria Hooper, Martina Amidei ed Audrey Alloh.
Nono posto, quindi la prima delle escluse dalle ultime tre serie di salti di finale, per la triplista italo-ucraina Dariya Derkach; undicesimo posto per il lunghista Lamont Marcell Jacobs.
I due atleti italiani finalisti sui 5000 metri terminano ottavo Yemaneberhan Crippa ed undicesimo Jamel Chatbi.
Sempre nel mezzofondo, Ahmed El Mazoury e Joao Bussotti Neves terminano rispettivamente nono sui 10000 metri e dodicesimo nei 1500 metri (Mohad Abdikadar Sheik Ali e Marco Pettenazzo fuori nelle batterie).
Parlando dei lanciatori, il discobolo Hannes Kirchler conclude al decimo posto, undicesimo il martellista Marco Lingua, quindicesima la discobola Stefania Strumillo (Natalina Capoferri e Valentina Aniballi fuori in qualificazione); nel lancio del giavellotto Roberto Bertolini resta fuori dalla finale, come primo degli esclusi, insieme a Norbert Bonvecchio; infine nel getto del peso sia uomini con Sebastiano Bianchetti che donne con Chiara Rosa e Julaika Nicoletti, nessuno di loro supera la fase di qualificazione alla finale.
Gli ostacolisti sia sui 110 metri (Hassane Fofana, Emanuele Abate e Lorenzo Perini) che sui 400 metri (Mario Lambrughi, José Reinaldo Bencosme de Leon e Mattia Contini) si fermano alle semifinali; così come le centometriste Gloria Hooper ed Irene Siragusa.
Restando sui 100 metri, l’enfant prodige Filippo Tortu (18 anni) sfiora la finale mancandola per soli 3 centesimi (10”19 contro 10”16 del poi vincitore, l’olandese Churandy Martina) col nuovo record italiano categoria juniores; Massimiliano Ferraro esce lo stesso in semifinale, mentre Giovanni Galbieri non va oltre le batterie.
Nei 100 metri ostacoli donne, Giulia Pennella esce in semifinale mentre Micol Cattaneo non supera la batteria.
La duecentista Gloria Hooper non supera la semifinale, mentre Martina Amidei ed Irene Siragusa escono entrambe già nelle batterie.
Gli staffettisti della 4x400 metri (Lorenzo Valentini, Michele Tricca, Mario Lambrughi e Matteo Galvan) non vanno oltre la batteria (unico caso su quattro di staffetta italiana che non ha disputato la finale).
Nel salto con l’asta donne durante le fasi di qualificazione Sonia Malavisi a causa di un infortunio muscolare manca l’accesso alla finale.
(foto FIDAL COLOMBO/FIDAL) a cura di Umberto PERELLA