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Giro d’Italia, maglia rosa a Kruijswijk

Tappa a colombiano Chaves

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Lo squalo si avvicina.

Fino a ieri si vedeva solo la punta della sua minacciosa pinna dorsale, ora è uscita allo scoperto del tutto. Vincenzo Nibali (Astana) è secondo in classifica generale, a quarantuno secondi dalla maglia rosa, che non è più il costaricano da leggenda Amador (Movistar) ma l’olandese Steven Kruijswijk della Lotto NL. Dopo Dumoulin, l’Olanda torna dunque sulla vetta del Giro d’Italia.

Invece, l’ordine d’arrivo della tappa che ha generato questo nuovo terremoto in classifica generale, la Alpago-Corvara di 210 km, premia ancora il Sudamerica, un altro spicchio di essa: vincitore in mezzo alle alture dolomitiche veneto-trentine è stato infatti il colombiano Esteban Chaves della Orica-GreenEDGE, che è anche terzo assoluto nella classifica che più conta, subito dietro Nibali (si trova a 1’32’’ dalla maglia rosa).  Immutato, invece, il possesso delle altre maglie: la rossa è sempre di Nizzolo (Trek), così come la bianca è ancora di Jungels (Etixx-Quick Step) e l’azzurra tuttora di Cunego (Nippo-Vini Fantini).

Quattordicesima giornata: dies magni discriminis, il primo di questa corsa rosa. Sei gran premi della montagna, pendenze e discese da brividi, e, per chi non è un lunaparkista sfegatato, si richiedeva almeno la necessaria maestria nel sapersi tenere aggrappati alle cinture dei seggiolini.

Non era una tappa per fughe solitarie, insomma: difatti, fino al passo Pordoi, il primo gpm vinto da Cunego che ha brciato Denifl (IAM), il gruppo si era mantenuto compatto con ben 37 corridori al comando. Da quel momento è iniziata la disobbedienza:  prima la spinta in avanti di Lopez Garcia (Sky) che gli frutta il successo al Passo Sella; poi, Plaza Molina (Orica-GreenEDGE),  che riprende e supera il primo dà vita ad un altro tentativo di distaccarsi dal gruppo,un po’ più consistente.  Di Molina è la vittoria al terzo gpm, quello del Passo Campolongo, e poi anche al Passo Santa Lucia.

Quindi, anche l'avventura di Plaza, dal momento che viene riacciuffato dal bielorusso Siutsou (Dimension Data) e dal colombiano Atapuma (BMC), a cui si aggiunge presto l’austriaco Preidler (Giant-Shimano).  E mentre nel gruppo maglia rosa perdeva rovinosamente terreno il titolare della stessa, Amador, al Passo Giau, quinto gpm,  Atapama e Siutsou arrivavano appaiati.  Poi il colombiano tenterà, caparbiamente, di seguire l’esempio di Lopez Garcia e Plaza Molina, e tanta ostinazione gli permettera di vincere l’ultimo gpm di giornata, al Passo Valparola. Altrettanto caparbiamente, poi, resterà nelle posizioni di testa fino all’ultimo chilometro, quando lo avranno ormai raggiunto Kruijswijk, Chaves e Preidler, ma non sarà della partita al momento dello sprint decisivo. Allorché scatterà il “patto delle Dolomiti”, con l’olandese a prendersi la maglia rosa e il colombiano il traguardo.

Terzo platonico posto per Preidler, a far da Lepido in quel triumvirato da arrivo.  Ma se viva e vibrante rimaneva fino all’ultimo la lotta per il traguardo tra i corridori in testa, altrettanto lo era quella per il riposizionamento di forze nel gruppo maglia rosa: qui Nibali si invola con Kruijswijk e Chaves, poi lascia che i due colleghi di accelerazione raggiungano Atapuma in testa, ma fa in modo da non stare troppo indietro, essendo il suo obiettivo, più che provare a scattare ancora in avanti, quello di mantenere il vantaggio di oltre un minuto maturato su Valverde (Movistar).

Ci riesce, e bene, come detto, eppure gli è mancato tanto così dall’avere molto, molto di più dalla giornata di oggi: subito dopo il Passo Giau, infatti, cioè quando mancavano 35 km all’arrivo e fino a che ne restavano venti, Nibali è stato virtualmente maglia rosa. Lo squalo sta affilando i denti, insomma: e sta per tornare, Cave carcharum.

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